CITAZIONE
Apro volentieri questo topic che dovrebbe essere dedicato ad analizzare in quale direzione (ad opinione di chi scrive BRUTTA...ma BRUTTA DAVVERO!!) sta andando il futuro delle nostre amate automobili. Ed in quale dovrebbe eventualmente andare...
Inevitabilmente i temi di partenza non possono che essere quelli di cui ormai si ode quotidianamente parlare: l'auto elettrica e l'auto a guida autonoma.
Al di là degli innumerevoli motivi per cui si può essere contro o a favore di queste (presunte) rivoluzioni ritengo che entrambe siano tragicamente afflitte da un enorme, gigantesco "baco" che suggerirebbe di riflettere attentamente su quanto si sta facendo; e di destinare altrimenti i fondi attualmente investiti un po' da tutti.
Il convitato di pietra dell'elettrico è la disponibilità di "materia prima": da dove la tiriamo fuori l'elettricità necessaria per alimentare un paio di miliardi di veicoli (e nel contempo non restare al buio nelle nostre case)?
La risposta non coinvolge tanto l'impellente necessità di costruire nuove centrali elettriche (scontato) quanto piuttosto il come alimentarle. Usare il fossile è un paradosso: l'auto elettrica dovrebbe (sic!) salvare il pianeta dallo smog, direi che non è un buon inizio affidarsi al caro vecchio principio della combustione...
Le fonti rinnovabili sono destinate a migliorare il loro rendimento (attualmente non eccezionale se si pensa che per avere una cinquantina di litri d'acqua calda servono 4/5 mq di fotovoltaico) ma lo spazio fisico a disposizione per piazzare pannelli, pale o dighe è quello che è, poco probabile che si riesca a bilanciare la domanda con l'offerta.
Resta il grande terrore di tutti, il nucleare. Oggi vituperato dal 99,99% della popolazione mondiale ha un solo immane difetto (la complicatissima e millenaria gestione delle scorie) e numerosi, immani, vantaggi (emissioni di CO2 quasi trascurabili, grande rendimento per unità di combustibile, etc.). Il problema è che sostenere oggi l'atomo significa, per un amministratore o una figura pubblica, una scontata e sanguinosa impallinatura, seguita da decenni di proteste da parte dei territori.
Nel caso della guida autonoma, che ha l'aggravante di essere una costosissima ricerca sostanzialmente fine a sè stessa, non essendoci di mezzo il pressante problema di non estinguere il nostro pianeta, la mia sensazione di aver a che fare con roba inutile (e da maneggiare con attenzione) è se possibile ancor più marcata.
La difficoltà di riuscire a programmare le auto perchè siano in grado di muoversi da sole nel rispetto delle regole è una sfida enorme...ma che dire di quando si dovrà per forza delle cose tenere conto della necessità di insegnare loro come e quando "interpretarle"?
Perchè è un dato di fatto che la guida è solo in minima parte una questione di regolamenti e codici, il più è dato da un'elastica interpretazione degli stessi, prerogativa che è quanto di più umano si possa concepire. E non accettare a monte che guidare implica un'interpretazione univoca o tutt'al più comportamenti di massima di fronte a certe situazioni significa guai, soprattutto quando i comportamenti di massima sono poco (o nulla) conformi ai codici ma il non applicarli è causa più probabile di incidenti di quanto non sia la loro, rara, messa in pratica.
Un esempio non troppo "spinto" per intenderci: data una grossa rotatoria, nella quale tra un ingresso e l'altro ci sono svariate decine di metri, l'applicazione letterale della regola sarebbe quella, avendo avvistato molto in lontananza vetture già all'interno dell'anello, di arrestarsi e dare la precedenza...scelta che espone il malcapitato ad un rischio elevatissimo di tamponamento dato che la "regola" non scritta è che la rotonda la si impegna sempre e comunque fino a quando questo non comporta il tagliare la strada a quello che sta già dentro. Dare la precedenza ad un mezzo che è dalla parte opposta unicamente perchè già entrato è, dal punto di vista automobilistico, un comportamento incomprensibile per il 99% degli utenti.
La difficoltà (o impossibilità) di concepire un sistema di controllo "elastico" è il più grande limite sul futuro della guida autonoma: cinque minuti in compagnia di una macchina che rispetta alla lettera limiti, distanze e precedenze sono sufficienti ad esacerbare in modo esplosivo il più calmo e sereno degli automobilisti, che immancabilmente disinserirà il pilota automatico per passare al manuale...rischio enorme perchè in un mondo che può funzionare solo se tutte le equazioni hanno una soluzione la presenza della variabile incontrollabile rappresenta un ostacolo insormontabile.
Si potrebbe obiettare che la scelta potrebbe essere quella, un giorno, di eliminare del tutto il tasto per disinserire il pilota automatico...
Ed è a questo punto che sono vittima di sensazioni "sinistre"...perchè sono terrorizzato dall'idea che l'obiettivo inseguito da questa gigantesca ricerca non sia quello di rendere migliore la guida, quanto piuttosto quello di eliminare del tutto l'eventualità che qualcuno si dedichi a tale attività...
Come tenere insieme, infatti, un futuro fatto di auto elettriche ed autonome senza causare milioni di incidenti e lasciare al buio la gente?
Beh...una soluzione alla quale sono convinto in molti (troppi) stanno pensando è quella di far diminuire drasticamente il numero di automobili, rendendone il possesso troppo oneroso per una fetta consistente della popolazione, e insieme cancellare definitivamente il ruolo del guidatore. Meno elettricità richiesta e nessun pericolo di variabili impazzite a scombinare un sistema perfetto...
Ad opinione dello scrivente una validissima rappresentazione dell'Apocalisse.
Derubricare la guida ad una mera azione meccanica comportante l'uso di mani e gambe per gestire un'insieme di viti e bulloni è un atto scellerato: guidare un'auto, tralasciando per un attimo le questioni di lavoro, è uno degli atti più sublimi di cui sia capace l'essere umano, poche altre cose nella vita sono in grado di dare altrettanta soddisfazione.
Allo stesso modo derubricare l'auto come qualcosa che conduce da A a B è un pensiero inconcepibile: l'essere un mezzo di trasporto non è da tempi immemori la prima funzionalità di una vettura; l'auto è prima di tutto il più grande, amato (e costoso) giocattolo che l'uomo abbia ideato e non può essere compresa appieno se non si ammette la sua fondamentale valenza di status symbol nonché l'impossibilità di concepirne l'assenza dalle nostre vite...
Argomento scottante e di grandissima attualità.
Premetto che non sono per niente un fan delle auto elettriche, essendo cresciuto con il rombo dei motori a scoppio, il pensiero delle auto elettriche, anche se più performanti, mi fa rabbrividire, ma probabilmente le nuove generazioni saranno molto più attratte da quest'ultime in futuro.
Però al di là del mero piacere di guida, ci si deve porre il problema dell'inquinamento. Allora secondo me il problema si divide un due parti, la prima riguarda l'inquinamento globale ed il conseguente riscaldamento globale, dall'altro lato c'è l'inquinamento dell'aria nelle città e la qualità della vita dei cittadini.
Se parliamo del primo problema, cioè quello globale, e se si pensa di risolverlo colpendo le automobili, allora abbiamo sbagliato di grosso l'obbiettivo, perchè a concorrere a tutto l'inquinamento ci sono altri fattori molto più importanti (industrie, riscaldamenti delle case, grandi navi porta container) e tra i mezzi su gomma prima interverrei sugli autocarri ed autoarticolati.
Se invece parliamo dell'inquinamento dell'aria delle città, ecco che avrebbe già un po' più senso rendere più green le automobili (anche se comunque non sono lostesso la causa di tutti i mali), quindi già una specie di "delocalizzazione" e maggiore efficienza della produzione di energia potrebbe portare dei benefici, ma attenzione che non diventino centrali di carbone, altrimenti la toppa rischia di essere peggiore del buco, e quindi converrebbe prima puntare su altre tipologie di carburante (metano ad esempio).
L'aumento della richiesta di energia potrebbe comunque essere un tema, ma va considerato che la tecnologia avanza più o meno a pari passo e quindi anche l'efficienza dei pannelli solari, o di altre forme alternative di produzione energetica aumenta, e comunque pensiamo solo se tutti avessimo qualche pannello solare sul tetto, quanta energia solare potremo produrre.
Il rovescio della medaglia, secondo me stà nello smaltimento delle batterie, che ancora non sembra essere chiaro come ed a quali costi possa avvenire.
Il problema vero secondo me, sarà che quando l'elettrificazione avrà preso molto piede, e quindi la vendita di carburanti tradizionali calerà sensibilmente, ci sarà un problema fiscale. Al netto di ogni polemica, si sà che una fonte importante di finanziamento dello stato avviene tramite accise sui carburanti, potrebbe essere che parte di quei mancati introiti possano essere compensati con una maggior tassazione dell'elettricità, colpendo anche i consumi giornalieri casalinghi.
Detto tutto questo, io credo che ci sarà un tempo intermedio abbastanza lungo, in cui vedremo all'opera auto ibride, che mio parere sono al momento il giusto compromesso, in cui viene utilizzato il recupero energetico per la riduzione dei consumi, quindi maggiore efficienza.
Collegando la questione all'argomento principe di questo blog, e cioè i Rally, si parla in questi giorni che dai prossimi anni (probabilmente 2022) verranno introdotte le auto ibride nel WRC, cosa ne pensate in proposito?