RALLYMANIA

L'auto del terzo millennio: elettrico, guida autonoma, varie & eventuali..., Dove stiamo andando?

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view post Posted on 2/11/2018, 14:50     +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Apro volentieri questo topic che dovrebbe essere dedicato ad analizzare in quale direzione (ad opinione di chi scrive BRUTTA...ma BRUTTA DAVVERO!!) sta andando il futuro delle nostre amate automobili. Ed in quale dovrebbe eventualmente andare...
Inevitabilmente i temi di partenza non possono che essere quelli di cui ormai si ode quotidianamente parlare: l'auto elettrica e l'auto a guida autonoma.

Al di là degli innumerevoli motivi per cui si può essere contro o a favore di queste (presunte) rivoluzioni ritengo che entrambe siano tragicamente afflitte da un enorme, gigantesco "baco" che suggerirebbe di riflettere attentamente su quanto si sta facendo; e di destinare altrimenti i fondi attualmente investiti un po' da tutti.

Il convitato di pietra dell'elettrico è la disponibilità di "materia prima": da dove la tiriamo fuori l'elettricità necessaria per alimentare un paio di miliardi di veicoli (e nel contempo non restare al buio nelle nostre case)?
La risposta non coinvolge tanto l'impellente necessità di costruire nuove centrali elettriche (scontato) quanto piuttosto il come alimentarle. Usare il fossile è un paradosso: l'auto elettrica dovrebbe (sic!) salvare il pianeta dallo smog, direi che non è un buon inizio affidarsi al caro vecchio principio della combustione...
Le fonti rinnovabili sono destinate a migliorare il loro rendimento (attualmente non eccezionale se si pensa che per avere una cinquantina di litri d'acqua calda servono 4/5 mq di fotovoltaico) ma lo spazio fisico a disposizione per piazzare pannelli, pale o dighe è quello che è, poco probabile che si riesca a bilanciare la domanda con l'offerta.
Resta il grande terrore di tutti, il nucleare. Oggi vituperato dal 99,99% della popolazione mondiale ha un solo immane difetto (la complicatissima e millenaria gestione delle scorie) e numerosi, immani, vantaggi (emissioni di CO2 quasi trascurabili, grande rendimento per unità di combustibile, etc.). Il problema è che sostenere oggi l'atomo significa, per un amministratore o una figura pubblica, una scontata e sanguinosa impallinatura, seguita da decenni di proteste da parte dei territori.

Nel caso della guida autonoma, che ha l'aggravante di essere una costosissima ricerca sostanzialmente fine a sè stessa, non essendoci di mezzo il pressante problema di non estinguere il nostro pianeta, la mia sensazione di aver a che fare con roba inutile (e da maneggiare con attenzione) è se possibile ancor più marcata.
La difficoltà di riuscire a programmare le auto perchè siano in grado di muoversi da sole nel rispetto delle regole è una sfida enorme...ma che dire di quando si dovrà per forza delle cose tenere conto della necessità di insegnare loro come e quando "interpretarle"?
Perchè è un dato di fatto che la guida è solo in minima parte una questione di regolamenti e codici, il più è dato da un'elastica interpretazione degli stessi, prerogativa che è quanto di più umano si possa concepire. E non accettare a monte che guidare implica un'interpretazione univoca o tutt'al più comportamenti di massima di fronte a certe situazioni significa guai, soprattutto quando i comportamenti di massima sono poco (o nulla) conformi ai codici ma il non applicarli è causa più probabile di incidenti di quanto non sia la loro, rara, messa in pratica.
Un esempio non troppo "spinto" per intenderci: data una grossa rotatoria, nella quale tra un ingresso e l'altro ci sono svariate decine di metri, l'applicazione letterale della regola sarebbe quella, avendo avvistato molto in lontananza vetture già all'interno dell'anello, di arrestarsi e dare la precedenza...scelta che espone il malcapitato ad un rischio elevatissimo di tamponamento dato che la "regola" non scritta è che la rotonda la si impegna sempre e comunque fino a quando questo non comporta il tagliare la strada a quello che sta già dentro. Dare la precedenza ad un mezzo che è dalla parte opposta unicamente perchè già entrato è, dal punto di vista automobilistico, un comportamento incomprensibile per il 99% degli utenti.
La difficoltà (o impossibilità) di concepire un sistema di controllo "elastico" è il più grande limite sul futuro della guida autonoma: cinque minuti in compagnia di una macchina che rispetta alla lettera limiti, distanze e precedenze sono sufficienti ad esacerbare in modo esplosivo il più calmo e sereno degli automobilisti, che immancabilmente disinserirà il pilota automatico per passare al manuale...rischio enorme perchè in un mondo che può funzionare solo se tutte le equazioni hanno una soluzione la presenza della variabile incontrollabile rappresenta un ostacolo insormontabile.
Si potrebbe obiettare che la scelta potrebbe essere quella, un giorno, di eliminare del tutto il tasto per disinserire il pilota automatico...
Ed è a questo punto che sono vittima di sensazioni "sinistre"...perchè sono terrorizzato dall'idea che l'obiettivo inseguito da questa gigantesca ricerca non sia quello di rendere migliore la guida, quanto piuttosto quello di eliminare del tutto l'eventualità che qualcuno si dedichi a tale attività...

Come tenere insieme, infatti, un futuro fatto di auto elettriche ed autonome senza causare milioni di incidenti e lasciare al buio la gente?
Beh...una soluzione alla quale sono convinto in molti (troppi) stanno pensando è quella di far diminuire drasticamente il numero di automobili, rendendone il possesso troppo oneroso per una fetta consistente della popolazione, e insieme cancellare definitivamente il ruolo del guidatore. Meno elettricità richiesta e nessun pericolo di variabili impazzite a scombinare un sistema perfetto...
Ad opinione dello scrivente una validissima rappresentazione dell'Apocalisse.
Derubricare la guida ad una mera azione meccanica comportante l'uso di mani e gambe per gestire un'insieme di viti e bulloni è un atto scellerato: guidare un'auto, tralasciando per un attimo le questioni di lavoro, è uno degli atti più sublimi di cui sia capace l'essere umano, poche altre cose nella vita sono in grado di dare altrettanta soddisfazione.
Allo stesso modo derubricare l'auto come qualcosa che conduce da A a B è un pensiero inconcepibile: l'essere un mezzo di trasporto non è da tempi immemori la prima funzionalità di una vettura; l'auto è prima di tutto il più grande, amato (e costoso) giocattolo che l'uomo abbia ideato e non può essere compresa appieno se non si ammette la sua fondamentale valenza di status symbol nonché l'impossibilità di concepirne l'assenza dalle nostre vite...
 
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view post Posted on 2/11/2018, 21:05     +1   -1
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AUTO_A_GASOGENO_1934

Durante l'ultima Guerra e negli Anni precedenti si diffusero in Italia le Auto A Gasogeno che trasformavano in Gas Combustibile sostanze come il Carbone......

Modena 1934 Alfa 6C-1750 Tra gli osservatori anche Enzo Ferrari.

Un tuffo nel Passato non casuale.....Carburanti Alternativi allora come adesso più che mai necessari......

anche se per motivazioni diverse....

Edited by AUDIQUATTRO - 2/11/2018, 21:06
 
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Diciamo che il gasogeno non è propriamente una soluzione "green"....
 
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view post Posted on 2/11/2018, 21:07     +1   -1
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Infatti ho specificato "Motivazioni Diverse"......
 
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vetiver23
view post Posted on 30/1/2019, 10:42     +1   -1




CITAZIONE
Apro volentieri questo topic che dovrebbe essere dedicato ad analizzare in quale direzione (ad opinione di chi scrive BRUTTA...ma BRUTTA DAVVERO!!) sta andando il futuro delle nostre amate automobili. Ed in quale dovrebbe eventualmente andare...
Inevitabilmente i temi di partenza non possono che essere quelli di cui ormai si ode quotidianamente parlare: l'auto elettrica e l'auto a guida autonoma.

Al di là degli innumerevoli motivi per cui si può essere contro o a favore di queste (presunte) rivoluzioni ritengo che entrambe siano tragicamente afflitte da un enorme, gigantesco "baco" che suggerirebbe di riflettere attentamente su quanto si sta facendo; e di destinare altrimenti i fondi attualmente investiti un po' da tutti.

Il convitato di pietra dell'elettrico è la disponibilità di "materia prima": da dove la tiriamo fuori l'elettricità necessaria per alimentare un paio di miliardi di veicoli (e nel contempo non restare al buio nelle nostre case)?
La risposta non coinvolge tanto l'impellente necessità di costruire nuove centrali elettriche (scontato) quanto piuttosto il come alimentarle. Usare il fossile è un paradosso: l'auto elettrica dovrebbe (sic!) salvare il pianeta dallo smog, direi che non è un buon inizio affidarsi al caro vecchio principio della combustione...
Le fonti rinnovabili sono destinate a migliorare il loro rendimento (attualmente non eccezionale se si pensa che per avere una cinquantina di litri d'acqua calda servono 4/5 mq di fotovoltaico) ma lo spazio fisico a disposizione per piazzare pannelli, pale o dighe è quello che è, poco probabile che si riesca a bilanciare la domanda con l'offerta.
Resta il grande terrore di tutti, il nucleare. Oggi vituperato dal 99,99% della popolazione mondiale ha un solo immane difetto (la complicatissima e millenaria gestione delle scorie) e numerosi, immani, vantaggi (emissioni di CO2 quasi trascurabili, grande rendimento per unità di combustibile, etc.). Il problema è che sostenere oggi l'atomo significa, per un amministratore o una figura pubblica, una scontata e sanguinosa impallinatura, seguita da decenni di proteste da parte dei territori.

Nel caso della guida autonoma, che ha l'aggravante di essere una costosissima ricerca sostanzialmente fine a sè stessa, non essendoci di mezzo il pressante problema di non estinguere il nostro pianeta, la mia sensazione di aver a che fare con roba inutile (e da maneggiare con attenzione) è se possibile ancor più marcata.
La difficoltà di riuscire a programmare le auto perchè siano in grado di muoversi da sole nel rispetto delle regole è una sfida enorme...ma che dire di quando si dovrà per forza delle cose tenere conto della necessità di insegnare loro come e quando "interpretarle"?
Perchè è un dato di fatto che la guida è solo in minima parte una questione di regolamenti e codici, il più è dato da un'elastica interpretazione degli stessi, prerogativa che è quanto di più umano si possa concepire. E non accettare a monte che guidare implica un'interpretazione univoca o tutt'al più comportamenti di massima di fronte a certe situazioni significa guai, soprattutto quando i comportamenti di massima sono poco (o nulla) conformi ai codici ma il non applicarli è causa più probabile di incidenti di quanto non sia la loro, rara, messa in pratica.
Un esempio non troppo "spinto" per intenderci: data una grossa rotatoria, nella quale tra un ingresso e l'altro ci sono svariate decine di metri, l'applicazione letterale della regola sarebbe quella, avendo avvistato molto in lontananza vetture già all'interno dell'anello, di arrestarsi e dare la precedenza...scelta che espone il malcapitato ad un rischio elevatissimo di tamponamento dato che la "regola" non scritta è che la rotonda la si impegna sempre e comunque fino a quando questo non comporta il tagliare la strada a quello che sta già dentro. Dare la precedenza ad un mezzo che è dalla parte opposta unicamente perchè già entrato è, dal punto di vista automobilistico, un comportamento incomprensibile per il 99% degli utenti.
La difficoltà (o impossibilità) di concepire un sistema di controllo "elastico" è il più grande limite sul futuro della guida autonoma: cinque minuti in compagnia di una macchina che rispetta alla lettera limiti, distanze e precedenze sono sufficienti ad esacerbare in modo esplosivo il più calmo e sereno degli automobilisti, che immancabilmente disinserirà il pilota automatico per passare al manuale...rischio enorme perchè in un mondo che può funzionare solo se tutte le equazioni hanno una soluzione la presenza della variabile incontrollabile rappresenta un ostacolo insormontabile.
Si potrebbe obiettare che la scelta potrebbe essere quella, un giorno, di eliminare del tutto il tasto per disinserire il pilota automatico...
Ed è a questo punto che sono vittima di sensazioni "sinistre"...perchè sono terrorizzato dall'idea che l'obiettivo inseguito da questa gigantesca ricerca non sia quello di rendere migliore la guida, quanto piuttosto quello di eliminare del tutto l'eventualità che qualcuno si dedichi a tale attività...

Come tenere insieme, infatti, un futuro fatto di auto elettriche ed autonome senza causare milioni di incidenti e lasciare al buio la gente?
Beh...una soluzione alla quale sono convinto in molti (troppi) stanno pensando è quella di far diminuire drasticamente il numero di automobili, rendendone il possesso troppo oneroso per una fetta consistente della popolazione, e insieme cancellare definitivamente il ruolo del guidatore. Meno elettricità richiesta e nessun pericolo di variabili impazzite a scombinare un sistema perfetto...
Ad opinione dello scrivente una validissima rappresentazione dell'Apocalisse.
Derubricare la guida ad una mera azione meccanica comportante l'uso di mani e gambe per gestire un'insieme di viti e bulloni è un atto scellerato: guidare un'auto, tralasciando per un attimo le questioni di lavoro, è uno degli atti più sublimi di cui sia capace l'essere umano, poche altre cose nella vita sono in grado di dare altrettanta soddisfazione.
Allo stesso modo derubricare l'auto come qualcosa che conduce da A a B è un pensiero inconcepibile: l'essere un mezzo di trasporto non è da tempi immemori la prima funzionalità di una vettura; l'auto è prima di tutto il più grande, amato (e costoso) giocattolo che l'uomo abbia ideato e non può essere compresa appieno se non si ammette la sua fondamentale valenza di status symbol nonché l'impossibilità di concepirne l'assenza dalle nostre vite...

Argomento scottante e di grandissima attualità.
Premetto che non sono per niente un fan delle auto elettriche, essendo cresciuto con il rombo dei motori a scoppio, il pensiero delle auto elettriche, anche se più performanti, mi fa rabbrividire, ma probabilmente le nuove generazioni saranno molto più attratte da quest'ultime in futuro.
Però al di là del mero piacere di guida, ci si deve porre il problema dell'inquinamento. Allora secondo me il problema si divide un due parti, la prima riguarda l'inquinamento globale ed il conseguente riscaldamento globale, dall'altro lato c'è l'inquinamento dell'aria nelle città e la qualità della vita dei cittadini.
Se parliamo del primo problema, cioè quello globale, e se si pensa di risolverlo colpendo le automobili, allora abbiamo sbagliato di grosso l'obbiettivo, perchè a concorrere a tutto l'inquinamento ci sono altri fattori molto più importanti (industrie, riscaldamenti delle case, grandi navi porta container) e tra i mezzi su gomma prima interverrei sugli autocarri ed autoarticolati.
Se invece parliamo dell'inquinamento dell'aria delle città, ecco che avrebbe già un po' più senso rendere più green le automobili (anche se comunque non sono lostesso la causa di tutti i mali), quindi già una specie di "delocalizzazione" e maggiore efficienza della produzione di energia potrebbe portare dei benefici, ma attenzione che non diventino centrali di carbone, altrimenti la toppa rischia di essere peggiore del buco, e quindi converrebbe prima puntare su altre tipologie di carburante (metano ad esempio).
L'aumento della richiesta di energia potrebbe comunque essere un tema, ma va considerato che la tecnologia avanza più o meno a pari passo e quindi anche l'efficienza dei pannelli solari, o di altre forme alternative di produzione energetica aumenta, e comunque pensiamo solo se tutti avessimo qualche pannello solare sul tetto, quanta energia solare potremo produrre.
Il rovescio della medaglia, secondo me stà nello smaltimento delle batterie, che ancora non sembra essere chiaro come ed a quali costi possa avvenire.
Il problema vero secondo me, sarà che quando l'elettrificazione avrà preso molto piede, e quindi la vendita di carburanti tradizionali calerà sensibilmente, ci sarà un problema fiscale. Al netto di ogni polemica, si sà che una fonte importante di finanziamento dello stato avviene tramite accise sui carburanti, potrebbe essere che parte di quei mancati introiti possano essere compensati con una maggior tassazione dell'elettricità, colpendo anche i consumi giornalieri casalinghi.

Detto tutto questo, io credo che ci sarà un tempo intermedio abbastanza lungo, in cui vedremo all'opera auto ibride, che mio parere sono al momento il giusto compromesso, in cui viene utilizzato il recupero energetico per la riduzione dei consumi, quindi maggiore efficienza.

Collegando la questione all'argomento principe di questo blog, e cioè i Rally, si parla in questi giorni che dai prossimi anni (probabilmente 2022) verranno introdotte le auto ibride nel WRC, cosa ne pensate in proposito?
 
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view post Posted on 30/1/2019, 21:31     +1   -1
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CITAZIONE (vetiver23 @ 30/1/2019, 10:42) 
Collegando la questione all'argomento principe di questo blog, e cioè i Rally, si parla in questi giorni che dai prossimi anni (probabilmente 2022) verranno introdotte le auto ibride nel WRC, cosa ne pensate in proposito?

Tutto il male possibile...

Comunque credo che qualcosa in merito si sia già detto nei topic relativi ai rally
 
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view post Posted on 30/1/2019, 22:00     +1   -1
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CITAZIONE (sisteron @ 30/1/2019, 21:31) 
CITAZIONE (vetiver23 @ 30/1/2019, 10:42) 
Collegando la questione all'argomento principe di questo blog, e cioè i Rally, si parla in questi giorni che dai prossimi anni (probabilmente 2022) verranno introdotte le auto ibride nel WRC, cosa ne pensate in proposito?

Tutto il male possibile...

Comunque credo che qualcosa in merito si sia già detto nei topic relativi ai rally

Sono d'accordo con Sisteron.....non vedo bene la Cosa....
nelle altre discipline Motoristiche La Formula 1 non ha più lo stesso Appeal e la Formula E mi sembra un Luna Park....Autoscontri...
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view post Posted on 31/1/2019, 16:58     +1   +1   -1

Con amore o niente

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FORMULA E? L'ANTICAMERA DEL SUICIDIO ASSISTITO.CHE SENSO HA VEDERE UNA MACCHINA CHE NON FA RUMORE?
LA TESLA NEGLI STATI UNITI HA FATTO UN PO' DI DANNI,QUINDI LE AUTO IBRIDE E LA GUIDA AUTONOMA DOVRANNO ASPETTARE PER ME.
SARO' UN PO' TROPPO RETRO' MA SAPETE CHE EMOZIONI DA' SALTARE TRA I CORDOLI DELL'AUTODROMO DI IMOLA CON UNA CLIO RS?
O ANDARE IN MONTAGNA E SENTIRE LA TURBINA IN RILASCIO ?E QUELL'ODORE DI BENZINA CHE SI RESPIRA AI BOX AL MUGELLO CONTINUERA' A VIVERE?
I BRIVIDI,RUMORI E SENSAZIONI CHE SI PROVANO IN ALCUNI ATTIMI DELLA VITA IN FUTURO SARANNO RICORDI.
E L'AMBIENTE?OK,SALVAGUARDIAMOLO MA PRENDERSELA CON NOI MI SEMBRA RIDICOLO!PURTROPPO L'AUTOMOBILISMO (sportivo e non) HA PRESO UNA BRUTTA STRADA!
 
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view post Posted on 3/4/2019, 13:40     +1   -1
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Eni e FCA sviluppano un nuovo carburante bio


3 aprile 2019 - Eni e FCA annunciano la nascita di un nuovo carburante “A20”, caratterizzato da un basso livello di emissioni in ragione del suo contenuto di alcoli: 15% di metanolo e 5% di bio-etanolo.

Grazie alla sua formulazione a basso contenuto carbonico, alla componente bio e all’elevato numero di ottano, il nuovo alternative fuel consente risparmi sulle emissioni di CO2 fino al 3% allo scarico, quantificate utilizzando la nuova procedura di omologazione WLTP (Worldwide Harmonised Light Vehicle Test Procedure).

La formulazione è stata studiata per ridurre le emissioni dirette e indirette di CO2 e soprattutto per rendere questo carburante compatibile con la maggior parte delle vetture a benzina vendute dal 2001 in poi (ovvero, in Italia, circa 12 milioni di automezzi), che corrispondono a più del 60% del parco circolante a benzina nel nostro Paese.

Inoltre, da qualche settimana è positivamente terminata la prova condotta con cinque Fiat 500 della flotta Eni Enjoy a Milano: durante i 13 mesi di sperimentazione sono stati effettuati circa 9 mila noleggi e percorsi 50 mila chilometri senza registrare alcun inconveniente, confermando la riduzione del tasso emissivo e con migliori prestazioni grazie all’alto numero di ottano.

Nel frattempo, FCA ed Eni stanno lavorando per migliorarne ulteriormente la formulazione, incrementando la quota di componenti di origine rinnovabile con l’obiettivo di continuare a ridurre le emissioni di CO2 valutate “Well-to-Wheel”, l’analisi che valuta le emissioni non soltanto considerando il consumo del carburante ma anche la sua produzione e il trasporto.

Il risultato annunciato rappresenta un ulteriore passo delle due società verso una sempre maggiore attenzione alla mobilità sostenibile: un contributo concreto per ridurre le emissioni e l’inquinamento ambientale
 
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view post Posted on 27/6/2019, 12:04     +1   -1
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Diesel C.A.R.E

Avevamo già parlato del nuovo diesel ecologico che era in dotazione di alcuni veicoli aziendali di Bosch alimentati con una tecnologia chiamata ”diesel C.A.R.E.’‘. Si tratta di un carburante che deriva principalmente da sottoprodotti e materiali di scarto.

Bosch sta lavorando intensamente per ottimizzare i motori a combustione interna e ritiene che i sistemi di propulsione diesel contribuiscano a ridurre le emissioni di CO2 del traffico stradale. La riduzione delle emissioni di CO2 è anche maggiore se i veicoli sono alimentati con carburanti paraffinici rinnovabili come il diesel C.A.R.E., che contribuisce a proteggere l’ambiente e conservare le risorse.



Che cos’è il diesel C.A.R.E.?
Il diesel C.A.R.E. è un carburante completamente rinnovabile. Composto principalmente di sottoprodotti e materiali di scarto, oli da cucina riciclati e grasso. Non contiene diesel convenzionale, ovvero carburante fossile. È prodotto dalla finlandese Neste, compagnia petrolifera produttrice di biocarburante. E distribuito in Germania dalla società partner Toolfuel. C.A.R.E., un marchio di Toolfuel, è l’acronimo di CO2 reduction, Arctic grade, Renewable, Emission reduction.

Che cosa si aspetta di ottenere Bosch dall’uso del diesel C.A.R.E.?
Bosch sta lavorando intensamente per ottimizzare i motori a combustione interna. E ritiene che i sistemi di propulsione diesel contribuiscano a ridurre le emissioni di CO2 del traffico stradale. La riduzione delle emissioni di CO2 è anche maggiore se i veicoli sono alimentati con carburanti paraffinici rinnovabili come il diesel C.A.R.E.. Che contribuisce a proteggere l’ambiente e conservare le risorse.

Come si arriva al 65% di riduzione delle emissioni di CO2?
Il vantaggio in termini di CO2 in questo caso deriva dal fatto che sono calcolate solo le emissioni di CO2 risultanti dalla conversione dei materiali di scarto in carburante. I materiali di scarto stessi sono considerati neutrali in termini di CO2 , in quanto già esistenti.

Di quali aggiornamenti tecnici necessitano i veicoli per utilizzare il diesel C.A.R.E.?
Il diesel C.A.R.E. è un carburante paraffinico. R, come tale, ha una densità leggermente inferiore e un’infiammabilità più alta rispetto al carburante diesel convenzionale. Per questo, è stata redatta una bozza di normativa aggiuntiva, la EN 15490, per i carburanti diesel paraffinici. La normativa EN 590 si applica al carburante diesel normale. I produttori devono approvare specificamente i veicoli per i carburanti con le proprietà definite nella EN 15940. Si tratta di un aspetto importante. On quanto devono prima esaminare la compatibilità dei componenti. E i possibili aumenti della pressione di picco durante la combustione e altri fattori.

Quando sarà disponibile il diesel C.A.R.E. nelle normali stazioni di rifornimento?
Molte flotte di prova utilizzano già il diesel C.A.R.E.. Tuttavia allo stato attuale non è disponibile in quantità sufficienti per rifornire le stazioni di servizio su larga scala in Europa. Molti paesi, inoltre, hanno leggi nazionali che regolano il carburante venduto nelle stazioni di servizio pubbliche. Questi paesi, tra cui la Germania, non hanno ancora adottato la EN 15940. La decisione di introdurre l’EN 15940 nella legge tedesca sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico non è ancora stata presa.

Qual è il prezzo di un litro di diesel C.A.R.E. all’utente finale?
Poiché l’approvazione non è ancora stata sancita, il diesel C.A.R.E. al momento non è disponibile nelle stazioni di servizio. Un litro di diesel C.A.R.E. è leggermente più alto rispetto al diesel normale. Questo a causa dei costi di produzione.
 
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view post Posted on 2/7/2019, 20:39     +2   +1   -1
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Colpo di scena: secondo Bmw i clienti non vogliono auto elettriche

La dichiarazione del direttore Klaus Froelich è forte, ma anche le motivazioni che stanno alla base lo sono
Klaus Froelich, direttore della ricerca e dello sviluppo di Bmw, ha lasciato una dichiarazione di forte impatto sul tema dell’elettrificazione.

Un vero e proprio colpo di scena che ha lasciato tutti a bocca aperta e con mille domande nella mente. Durante la tavola rotonda che si è volta in occasione dell’evento NextGen settimana scorsa nella città di Monaco infatti ha dichiarato che il passaggio ai modelli con propulsione 100% elettrica, i cosiddetti BEV, non avrà successo perché “non ci sono richieste da parte dei clienti, a domandarli sono soltanto i regolatori”.

Secondo quanto sostiene Froelich tra l’altro, affermazioni che vanno a ribadire ed evidenziare questo concetto, Bmw “potrebbe realizzare centinaia di modelli a batteria e se avesse grandi offerte e grandi incentivi potrebbe addirittura invadere l’Europa e vendere un milione di veicoli elettrici. Il problema però sta negli utenti europei, che non comprerebbero queste vetture”.
Questa presa di posizione del direttore della ricerca e dello sviluppo di Bmw molto probabilmente è legata ai dati sui livelli di CO2 in Europa dello scorso anno, che sono stati recentemente diffusi e dai quale appare che siano saliti dell’1.6% rispetto all’anno precedente. C’è pure da considerare la reazione dell’ente Trasport and Environment che ha accusato i costruttori di non dare alcun incentivo alle elettriche, continuando a spingere invece sui suv con motori standard e più redditizi.
La risposta di Froelich comunque è stata la seguente: “Potremmo consegnare un modello elettrificato a ciascun automobilista, ma ciò che T&E ignora è che il cliente europeo non è disposto a correre il rischio di acquistare un’auto elettrica perché l’infrastruttura non è presente, così come non si sa nulla sul suo valore alla rivendita. Abbiamo spinto queste auto sul mercato e gli acquirenti non le vogliono. L’atteggiamento dei clienti si cambia con gli incentivi, non con le macchine. A Monaco di Baviera un kWh costa 50 centesimi di euro e un diesel a quattro cilindri è più economico da guidare rispetto a un BEV. Ma in Francia il kWh costa meno di 20 centesimi”.

La Casa Bmw ha in programma la realizzazione di 25 auto elettrificate plug-in entro il 2025, per aumentare i volumi di veicoli elettrificati del 30% all’anno dal 2021. Klaus Froelich ha spiegato la strategia globale, ovvero offrire veicoli elettrici, i più richiesti negli Stati Uniti e in Cina, ma di dare maggior peso agli ibridi plug-in con autonomia elettrica di 80 km.
 
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Finalmente qualcuno che riaccende il cervello....
 
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CITAZIONE (AUDIQUATTRO @ 2/7/2019, 21:39) 
Colpo di scena: secondo Bmw i clienti non vogliono auto elettriche

La dichiarazione del direttore Klaus Froelich è forte, ma anche le motivazioni che stanno alla base lo sono
Klaus Froelich, direttore della ricerca e dello sviluppo di Bmw, ha lasciato una dichiarazione di forte impatto sul tema dell’elettrificazione.

Un vero e proprio colpo di scena che ha lasciato tutti a bocca aperta e con mille domande nella mente. Durante la tavola rotonda che si è volta in occasione dell’evento NextGen settimana scorsa nella città di Monaco infatti ha dichiarato che il passaggio ai modelli con propulsione 100% elettrica, i cosiddetti BEV, non avrà successo perché “non ci sono richieste da parte dei clienti, a domandarli sono soltanto i regolatori”.

Secondo quanto sostiene Froelich tra l’altro, affermazioni che vanno a ribadire ed evidenziare questo concetto, Bmw “potrebbe realizzare centinaia di modelli a batteria e se avesse grandi offerte e grandi incentivi potrebbe addirittura invadere l’Europa e vendere un milione di veicoli elettrici. Il problema però sta negli utenti europei, che non comprerebbero queste vetture”.
Questa presa di posizione del direttore della ricerca e dello sviluppo di Bmw molto probabilmente è legata ai dati sui livelli di CO2 in Europa dello scorso anno, che sono stati recentemente diffusi e dai quale appare che siano saliti dell’1.6% rispetto all’anno precedente. C’è pure da considerare la reazione dell’ente Trasport and Environment che ha accusato i costruttori di non dare alcun incentivo alle elettriche, continuando a spingere invece sui suv con motori standard e più redditizi.
La risposta di Froelich comunque è stata la seguente: “Potremmo consegnare un modello elettrificato a ciascun automobilista, ma ciò che T&E ignora è che il cliente europeo non è disposto a correre il rischio di acquistare un’auto elettrica perché l’infrastruttura non è presente, così come non si sa nulla sul suo valore alla rivendita. Abbiamo spinto queste auto sul mercato e gli acquirenti non le vogliono. L’atteggiamento dei clienti si cambia con gli incentivi, non con le macchine. A Monaco di Baviera un kWh costa 50 centesimi di euro e un diesel a quattro cilindri è più economico da guidare rispetto a un BEV. Ma in Francia il kWh costa meno di 20 centesimi”.

La Casa Bmw ha in programma la realizzazione di 25 auto elettrificate plug-in entro il 2025, per aumentare i volumi di veicoli elettrificati del 30% all’anno dal 2021. Klaus Froelich ha spiegato la strategia globale, ovvero offrire veicoli elettrici, i più richiesti negli Stati Uniti e in Cina, ma di dare maggior peso agli ibridi plug-in con autonomia elettrica di 80 km.

https://www.formulapassion.it/automoto/mon...ico-444204.html

In ogni caso penso che la precedente dichiarazione fosse più sincera....
 
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view post Posted on 3/7/2019, 21:54     +1   -1
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Quindi non si capisce se i giornalisti hanno riportato cose diverse dalle dichiarazioni di Froelich o se realmente le Auto Elettriche non hanno ricevuto il consenso sperato....e lui probabilmente Bacchettato dopo aver innescato una Bomba considerando gli Interessi economici in ballo per l'Elettrico.....
 
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view post Posted on 18/8/2019, 23:38     +1   -1
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