Nel pensare al gruppetto di campioni francesi che resero grandi le Alpine-Renault è passo breve un raffronto, un’associazione al mito dei "Tre Moschettieri" (che per la verità erano in quattro!!) di dumasiana memoria.
Porthos, dal fisico imponente, estroverso, amante della buona tavola…ruolo perfetto per Jean-Pierre Nicoalas, detto “Jumbo”.
Nella parte di d’Artagnan, scavezzacollo e guascone…Jean-Claude Andruet, l’inimitabile “Cavallo Pazzo”.
Aramis, il moschettiere più riflessivo, personaggio scaltro ed estremamente ambizioso. Per lui sceglierei Bernard “Nanard” Darniche.
Lascio al fondo, ultimo ma non ultimo, il leader del gruppo, il moschettiere carismatico e coraggioso che guidava in battaglia in propri compagni. Athos per Dumas….senza dubbio Jean-Luc Therier per l’Alpine-Renault.
Il ”Normanno”, la cui carriera è legata quasi a doppio filo con quella delle Alpine, prima, e della Renault dopo (ma anche prima, con le R8 Gordini), pur avendo corso parecchio (e anche vinto) con altri marchi, con le berlinette di Dieppe condivide addirittura le origini, essendo nato nello stesso Dipartimento e, addirittura, nello stesso circondario (Arrondissement, en français!).
Dopo aver debuttato nella seconda metà degli anni ’60 con la R8, correndo anche la Coppa Gordini (gare in circuito) e vincendo il Trofeo Chinetti, conosce Cheinisse, DS Alpine, che gli affida talvolta alcune R8 ufficiali, chiamandolo a far parte della squadra più famosa di Francia a partire dal 1969. Nel 1970 ottiene con la A110 i primi grandi successi internazionali, il Rally di Sanremo e l’Acropoli, contribuendo al tentativo Alpine di conquistare il primo Campionato Internazionale Marche, titolo solo sfiorato a causa di uno sfortunato ritiro, proprio di Therier, al RAC, infangatosi mentre era terzo.
All’epoca il Normanno era noto tra i colleghi per lo scarso interesse nell’effettuare ricognizioni approfondite e nel preferire l’improvvisazione in gara.
Nel Campionato del Mondo, la sua stagione migliore coincide, come è giusto che sia, con la stagione del trionfo Alpine, la prima, quella del 1973. Gli sfuggono le due gare di casa, Montecarlo (5th) e Tour de Corse (3rd), andate ai compagni-moschettieri Andruet e Nicolas, ma conquista la vittoria in Portogallo, all’Acropoli ed al Sanremo oltre ad un clamoroso terzo posto in Svezia, in un’epoca in cui andare a podio da quelle parti era evento unico più che raro per chi fosse nato più a sud di Goteborg. Se insieme al Titolo Marche fosse stato assegnato il Titolo Piloti, Therier avrebbe avuto l’onore di essere il primo a conseguirlo.
A livello assoluto è stato tuttavia Campione di Francia, nel 1973 e nel 1982 (con la R5 Turbo) ed ha conquistato un Campionato Francese su Terra nel 1980, con la Toyota Celica.
Dopo la fine del periodo d’oro della A110, coinciso praticamente con la consacrazione mondiale ed in buona parte legato all’assorbimento del marchio da parte della Renault, ha continuato la sua permanenza nella squadra francese, lavorando allo sviluppo della A310 e correndo anche con altre vetture del marchio, tra cui la R17 Gordini, con la quale andò a vincere il Press-on-Regardless statunitense del ’74.
Nonostante gli sforzi del Normanno, la A310 non sarà mai neppure lontanamente parente dell’Alpine A110.
A partire dalla fine del 1976, con il ritiro definitivo della Regie, Therier comincia la collaborazione con la Toyota, squadra dell’ex-compagno/rivale Ove Andersson; ma con la Celica, nel Mondiale, riuscirà unicamente a mettere insieme un impressionate ruolino di 14 ritiri su 14 rally disputati!
Dopo anni abbastanza deludenti, al Tour de Corse del 1980 si presenta con una 911 degli Almeraas: la gara è condizionata dal freddo e dalla pioggia. Therier conquista la vittoria, l’ultima per lui e l’ultima per la Porsche nei Rally. Gareggia ancora un anno e mezzo circa con gli Almeeras, ottenendo un ottimo podio al Montecarlo del 1982, poi ritorna alla Renault, nella squadra semi-ufficiale sponsorizzata DIAC che faceva capo alla Renault di Chartres (team Lamirault). Quell’anno rivince il Campionato Francese e nel 1984 arriva 4th al Montecarlo, dietro lo squadrone Audi ma davanti alle Lancia 037 ufficiali.
Verso la fine del 1984 comincia a collaborare con la Citroen, che a quel tempo stava dando inizio al (disastroso) programma Gr.B che avrebbe portato all’omologazione della BX 4TC. Therier, quasi certamente, avrebbe dovuto essere il pilota di punta della squadra ed avrebbe dovuto occuparsi dello sviluppo della nuova vettura da gara, il cui esordio era previsto nell’estate del 1985.
All’inizio dell’anno partecipa con una Visa 4x4 alla Parigi-Dakar. Nel corso della quarta tappa, in una gara nella quale stava occupando le posizioni di testa, è vittima di un gravissimo incidente, dal quale esce con lesioni cervicali che lo lasceranno paralizzato.
Fine della corsa per il Normanno.
Qualche "istante" della sua carriera nel Mondiale:
La prima vittoria, in coppia con Jaubert, al Portogallo 1973
L'ultimo trionfo, nel Tour de Corse 1980
(da La Stampa del 7 gennaio 1985)
Edited by sisteron - 26/4/2021, 16:30