| Mio padre negli anni '80 mi parlava di questa vettura, il modello Fiat 130 Coupè Pininfarina, che era all'altezza di Mercedes e BMW, e rappresentava la prova che la Fiat, se voleva, sapeva fare anche vetture di classe superiore.
Tuttavia, proprio perchè marcata "Fiat" incontrò la dffidenza di molti, e inoltre il consumo abnorme fece sì che allo scoppio della crisi petrolifera tale auto avesse il destino segnato.
Però aveva una linea da urlo, e tante altre doti.
Pensate, cristalli atermici, alzacristalli elettrici, servosterzo, piantone regolabile in altezza e in profondità (all'epoca nemmeno le Mercedes lo avevano), aria condizionata con possibilità di variare la temperatura fra la zona anteriore e posteriore, vano bagagli (quasi 400 dm cubi) superiore persino alle BMW e Mercedes di vent'anni dopo, 4 potenti freni a disco autoventilanti (quasi nessuno li aveva), selleria in pelle naturale o in velluto, autoradio, accensione elettronica, cambio automatico di serie della Warner (manuale della ZF a richiesta). E tutto questo nel 1971, 38 anni fa!!!
Tenuta di strada, frenata, precisione di manovra e design (di Pininfarina) furono giudicate persino dalla stampa tedesca e inglese (notoriamente severa con le italiane) di gran lunga superiori alle rivali dell'epoca, cioè Mercedes e BMW. Putroppo, come ho già detto le avverse condizioni esterne come la crisi petrolifera del '74 (fra i difetti troneggiava il consumo abnorme), una certa diffusa esterofilia della clientela italiana, la convinzione che Fiat fosse necessariamente sinonimo di vetture economiche, uccisero la Coupè, la cui produzione cessò nel 1977 dopo soli 4292 esemplari (la Berlina era uscita di produzione l'anno prima dopo 15000 esemplari, ma era un'altra auto, linea sorpassata, all'antica, tipo anni '60, niente a che vedere con la splendida Coupé).
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