RALLYMANIA

AUTO, ....di serie non da rally

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Le16vFord
view post Posted on 4/12/2008, 19:20     +1   -1




Apro questo topic per poter discutere in qualsisi modo sulle auto di serie che circolano sulle nostre strade...tutto quello che c'è da dire sulle auto.....novità, prove, restyling..etc...etc

 
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view post Posted on 4/12/2008, 20:15     +1   -1
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Che ne dite???
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GIU’ LA POLVERE Dopo anni passati a prendere polvere, la gloriosa sigla RS sta per tornare a campeggiare di nuovo sulle lamiere di una Ford. A portare agli antichi splendori le due lettere apparse alla fine degli anni 60 e consacrate poi dalla Escort 1.600 del 1970 sarà una Focus ipervitaminizzata, che debutterà il 22 luglio sotto i riflettori del London International Motor Show. Per ora i vertici della Casa parlano ancora di "show car" e di dettagli non definitivi in vista del lancio del 2009, ma i giochi sembrano ormai per gran parte fatti.
RACING STYLE La nuova Focus RS si presenta orgogliosamente ammantata da una scintillante livrea verde, un omaggio al Le Mans Green che sfoggiavano proprio le Escort RS di un tempo. Colore a parte, la RS ha le carte in regola per attirare a sé l’attenzione e far vedere… i sorci verdi a molte concorrenti. La linea è di quelle da pelle d’oca, con un’infinità di dettagli a incattivire il look da berlina "casa e lavoro" della Focus vulgaris. Nel frontale si spalanca una vorace presa d’aria trapezoidale, sottolineata da uno spoiler affilato.

SI DA’ LE ARIE Ai lati sporgono piccoli fendinebbia mentre i fari allo xeno adottano un trucco pesante, con una presa supplementare a fare da eye-liner. Squarci si aprono anche sul cofano, dietro i carnosi passaruota e nei paraurti posteriori, a placare i bollenti spiriti degli organi meccanici. L’attenzione scrupolosa ai flussi d’aria si nota anche in coda, per la presenza di un alettone che sovrasta il lunotto e di un estrattore che sfrutta l’effetto Venturi nella parte bassa.

PRIMA SPREMITURA Da dietro spuntano anche due grossi terminali tondi, cui dà fiato il noto cinque cilindri 2.5 turbo, che, per giustificare la presenza della sigla RS, è però sottoposto dagli ingegneri a un’operazione di spremitura. Lavorando di fino sulla distribuzione, sulla testa e sull’alimentazione, i tecnici sono riusciti a far respirare meglio il motore e a ottenere la bellezza di 300 cv e 410 Nm. A questo risultato contribuisce anche l’aumento della pressione di esercizio del turbo, che può essere monitorata dal pilota tramite uno degli strumenti supplementari, sistemati sulla plancia a mo’ di ciliegina sulla torta. La cura RS dell’abitacolo va comunque oltre i tre piccoli indicatori. Gli altri segni particolari sono i sedili Recaro, il rivestimento della console in simil-carbonio, la pedaliera in alluminio e volante con la corona sagomata.

AVANTI TUTTA Lontano dalla vista si segnalano invece sospensioni RevoKnuckle, studiate per ridurre al minimo le reazioni allo sterzo (dotato di un comando più diretto), che sono un po’ la bestia nera per tutte le auto potenti a trazione anteriore. La Ford non segue infatti la concorrenza giapponese lungo la strada della trazione integrale e punta invece sulle sole ruote davanti, piazzando tra loro un differenziale autobloccante Quaife Automatic Torque Biasing. La motricità tuttavia non ne risente, se è vero che nelle prime prove la Focus RS si è dimostrata capace di scattare da 0 a 100 in meno di 6 secondi.

CURA RICOSTITUENTE Per essere all’altezza di tanta meccanica l’assetto è profondamente modificato, con anche un Esp tarato ad hoc in modo meno conservativo. All’estremità di carreggiate allargate di 40 mm ci sono cerchi da 19" che calzano pneumatici 235/35. Le molle e gli ammortizzatori sono più rigidi che su tutte le altre versioni e la barra stabilizzatrice posteriore è maggiorata. Anche i freni crescono di diametro, ventilati da 336 mm davanti e da 300 mm dietro, e sono lavorati sulla RS da pistoncini più in carne.
 
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Le16vFord
view post Posted on 4/12/2008, 20:21     +1   -1




Eccezzionale...quell'auto fà paura...una belva....quanto darei per poter fare un solo giro con lei!!!!!

Manca solo la trazione integrale per definirla una copia quasi della wrc che corre nel mondiale!!!!!

Bellla Bella
 
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SUPERPROKOP
view post Posted on 4/12/2008, 21:20     +1   -1




semplicemente bellissima image
 
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Le16vFord
view post Posted on 8/12/2008, 10:23     +1   -1




Che ne pensate della nuova Renault Megane??????....è cambiata molto dal modello precedente!!!!




 
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Piky 92 DK
view post Posted on 8/12/2008, 10:54     +1   -1




la Focus RS è stupenda, se andate al Motorshow andate a vederla! credo che se andrà bene sarà una rivoluzione nel mondo delle compatte potenti.
la Megàne non è nulla di che, ha perso molta dell'originalità che la distingueva, anche se dovrebbe rimanere una buona macchina. aspettiamo la RS
 
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view post Posted on 8/12/2008, 20:02     +1   -1
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La Megane è molto meglio di quella precedente
 
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osky16v
view post Posted on 8/12/2008, 20:08     +1   -1




Si, finalmente è tornata a essere una macchina guardabile..
 
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Baffor
view post Posted on 9/12/2008, 12:31     +1   -1




Crisi mondo dell'auto


La nostra strategia delle alleanze industriali mirate non basta piu'»
Marchionne: tra 24 mesi resteranno solo 6 costruttori, di cui due europei
Intervista ad Automotive news: al termine della crisi in Europa ci sarà un produttore tedesco e un altro
MILANO - Il mondo dell'auto potrebbe venire trasformato dalla crisi economica come mai prima d'ora. «La nostra strategia delle alleanze industriali mirate era un metodo per arrivare a un certo tipo di aggregazione. Ma vista la situazione dei mercati e quel che ci aspetta in futuro, quanto fatto finora non basta. Per fare soldi bisogna produrre almeno 5,5-6 milioni di veicoli all'anno. È quindi necessario fare delle aggregazioni, in un modo o in un altro» sottolinea Sergio Marchionne
l'amministratore delegato del Gruppo Fiat Sergio Marchionne in una intervista pubblicata oggi sul quindicinale dell'industria dell'auto «Automotive News Europe».

LA NUOVA PROSPETTIVA - Marchionne definisce la sua visione «molto draconiana» ma a suo avviso «al termine di questo ciclo di crisi, diciamo tra 24 mesi, resteranno i seguenti protagonisti indipendenti: un costruttore americano, uno tedesco, uno europeo-giapponese con una significativa estensione negli Stati Uniti, uno giapponese, uno cinese e un altro potenziale europeo». «I Wal-Mart del mondo dell'auto (la più grande catena di supermercati del mondo che vende prodotti a basso costo ndr), e Fiat Group Automobiles è uno di questi, devono convenire che in futuro - dice - sarà richiesto un nuovo modello di business, ben diverso da quello attuale, dove l'indipendenza non è più sostenibile. Visti i livelli degli investimenti richiesti per lanciare nuovi modelli, non è pensabile che tutti gli attuali protagonisti del settore conservino la loro indipendenza».

NUOVI MODELLI - Nell'intervista Marchionne sottolinea infine che sta lavorando per «fare in modo che Fiat Group Automobiles sia al sicuro perchè ha buoni marchi e un buon management». «Sto tirando i freni su tutto - ha sottolineato Marchionne - sto tirando i freni su nuovi modelli il cui sviluppo non è ancora arrivato all'80% o al 90%. La nuova Alfa 147 uscirà sul mercato, questo è sicuro, ma se mi chiedete se investirò in un nuovo Suv per l'Alfa la risposta è no
 
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Le16vFord
view post Posted on 9/12/2008, 12:57     +1   -1




e io che sono azionista Fiat..grazie marchionne....-4.84 ieri!!!!!!

E' un momento difficile!!!!
 
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PIEDONE56
view post Posted on 9/12/2008, 15:38     +1   -1




MAZDA 5 MAZDA 5 MAZDA 5 E POI PIU NULLA!!!!!!!!!!!!!!!finche dura............
 
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SUPERPROKOP
view post Posted on 9/12/2008, 21:14     +1   -1




fiat panda finchè dura... peccato che oggi si è fermata!!!!
 
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view post Posted on 9/12/2008, 22:20     +1   -1
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E' un momento nero per il mercato dell'automobile!!!!speriamo che si riprenda il più presto possibile
 
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Baffor
view post Posted on 10/12/2008, 19:12     +1   -1




La Fiat ha prodotto nel 2007 poco più di 2,5 milioni di veicoli. Se davvero entro pochi anni sopravviveranno soltanto le imprese capaci di produrne 5,5-6 milioni, come ha dichiarato l´Amministratore delegato Sergio Marchionne, le scelte che si aprono al gruppo torinese sembrano ristrette. È necessaria un´alleanza o una fusione con un gruppo o due che producano più di 3 milioni di unità. Esclusa una sommatoria Fiat più Bmw più Daimler (Mercedes) che tornerebbe sul piano dell´aritmetica, visto che la produzione delle due tedesche nel 2007 ha superato di poco i 3 milioni, ma non sotto il profilo industriale per evidenti ragioni di incompatibilità incrociate, non restano molte alternative. La Volkswagen è già sopra quota 6 milioni; il gruppo Renault-Nissan vi è prossimo. Inoltre è poco probabile siano interessati a legarsi con un gruppo come Fiat che fa grosso modo il loro stesso mestiere. I tre big americani sono in crisi, e forse finiranno per fondersi tra loro. Per arrivare alla cifra indicata da Marchionne rimangono quindi un gruppo europeo, Psa Peugeot Citroen, con quasi 3,5 milioni di unità, uno giapponese, Honda, e uno sud-coreano, Hyundai-Kia, ambedue non lontani dai 4 milioni. In teoria Fiat potrebbe anche cercare di integrarsi con diversi costruttori minori, tutti giapponesi, ma simili progetti a partecipazione multipla vanno di solito incontro a serie difficoltà.

Le cifre sono noiose. Però servono a capire che Fiat si trova dinanzi alla prospettiva di entrare in un gruppo assai più grande di lei. Essere minoranza, seppur robusta, in un gruppo industriale significa aver meno potere in tema di investimenti, strategie di marketing, localizzazioni produttive, scelta dei fornitori di componenti e sistemi; i quali vanno a comporre, va notato, più dei due terzi del valore di un´auto. Una possibile perdita dell´indipendenza del gruppo italiano - che lo stesso Marchionne ha lasciato intravedere nelle sue dichiarazioni - avverrebbe in un momento in cui l´industria automobilistica mondiale è in crisi non soltanto per la ricaduta dei disastri finanziari dell´ultimo anno, ma anche perché si sta probabilmente chiudendo un ciclo storico.
Sembra iniziato il declino dell´età del petrolio, e con essa delle auto che fanno 10 chilometri con un litro, pesano mediamente tra una e due tonnellate, e sempre in media trasportano poco più di una persona. Non soltanto: al presente sono anche veicoli che nel corso del processo produttivo consumano enormi quantità di energia e di acqua: due metri cubi per vettura. Dopodiché il loro uso in massa favorisce l´espansione illimitata di insediamenti suburbani a bassa densità di popolazione, con case monofamiliari, che consumano a loro volta una quantità eccessiva di terreni fertili e di altre risorse non rinnovabili.

In questo quadro per Fiat non si tratta soltanto di uscire dalla crisi trovando alleanze con partner dalle dimensioni e caratteristiche opportune, guardando a quando la situazione tornerà alla normalità. La normalità del futuro sarà tutt´altra cosa. Il processo di concentrazione dei costruttori finali richiederà inevitabilmente un processo analogo a carico delle aziende che fabbricano componenti e sistemi, in cui lavorano due su tre di tutti gli addetti alla produzione automobilistica. Occorre chiedersi cosa farà a questo riguardo la Fiat, avendo tre strade davanti a sé: cercare di difendere la componentistica italiana, che potrebbe rifornire anche il socio di maggioranza; aumentare la domanda di componenti rivolta all´estero, nei paesi a basso costo del lavoro; oppure subire quello che il socio di maggioranza imporrà.

La eventuale perdita dell´indipendenza di Fiat presenta quindi per l´economia italiana rischi su due fronti. Anzitutto può accadere che il management del futuro super-gruppo automobilistico, la cui sede sarà inevitabilmente all´estero, ad un certo punto giudichi che la produttività di Mirafiori, Melfi, o Termini Imerese, sia insufficiente a paragone di altri stabilimenti localizzati chissà dove, per cui lo stabilimento italiano va chiuso. In secondo luogo può succedere che le commesse dirette ai fabbricanti italiani di componenti e sistemi scendano verso lo zero, ne sia causa un´imposizione da fuori o un calcolo interno. Se, come sembra inevitabile, la Fiat è avviata a diventare parte di un gruppo in cui sarà minoritaria, al fine di contenere quei rischi dovrà mettere sul tavolo capacità di innovazione tecnologica, di prodotto e di processo, e invenzioni organizzative per vari aspetti straordinarie, in modo da esercitare un peso sulle strategie del nuovo gruppo maggiore di quanto non le verrà assegnato dalla sua quota di capitale.

Per finire, ancora due cifre. Poco più di dieci anni fa Fiat produceva quasi 3 milioni di veicoli nel mondo, la Volkswagen non molti di più. Al presente il gruppo tedesco supera i 6 milioni, quello italiano è sceso a 2,5. Che cosa ha fatto la differenza? Certo la qualità e le scelte delle rispettive direzioni. Ma anche la presenza sul Reno, e l´assenza da noi, di qualcosa di simile a una politica
 
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piluxtutti
view post Posted on 5/1/2009, 13:53     +1   -1




veramente bella la focus rs! anche il colore è spettacolo su quella macchina. peccato solo non sia integrale....
 
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313 replies since 4/12/2008, 19:20   19813 views
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