| Troll - nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list, chatroom o nei commenti dei blog - è detto un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati. Spesso l'obiettivo specifico di un troll è causare una catena di insulti (flame war); una tecnica comune consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione già lungamente (e molto più approfonditamente) dibattuta, specie laddove la questione sia già tale da suscitare facilmente tensioni sociali (come un'annosa religion war). In altri casi, il troll interviene in modo semplicemente stupido (per esempio volutamente ingenuo), con lo scopo di mettere in ridicolo quegli utenti che, non capendo la natura del messaggio del troll, si sforzano di rispondere a tono. Dal sostantivo troll si derivano, sia in inglese che in italiano, forme come il termine trollismo (inteso come il verificarsi di tale fenomeno nelle web-community), il verbo trollare ("comportarsi come un troll") o essere trollato ("cadere nella trappola di un troll" rispondendo a tono alle sue provocazioni).
Un troll particolarmente tenace e fastidioso può effettivamente scoraggiare gli altri utenti e causare la fine di una comunità virtuale. Se un troll viene invece ignorato (in genere la contromisura più efficace), solitamente inizia a produrre messaggi sempre più irritanti ed offensivi cercando di provocare una reazione, per poi abbandonare il gruppo.
Oltre all'indifferenza, in molti contesti esistono anche strumenti tecnici utili per combattere i troll; un approccio generale consiste nel predisporre opportuni filtri che rendono automaticamente invisibili i messaggi inviati dagli utenti segnalati al sistema come disturbatori (per esempio i killfile nel caso dei newsgroup).
La figura del troll è per molti aspetti simile a quella del fake (che "disturba" una comunità fingendosi qualcun altro), sebbene i due concetti non siano del tutto sovrapposti: un "fake" potrebbe partecipare in modo disciplinato e costruttivo alla conversazione, e un "troll" non necessariamente nasconde o falsifica la propria identit
Alcuni tipi di messaggi e attività associati ai troll: messaggi fuori tema — "Potete aiutarmi a creare la mia pagina web?" (in un forum dove si parla di musica). messaggi offensivi — "Sei un idiota se includi questo tipo di messaggi nella tua lista." messaggi contenenti errori ovvi o gravi pecche — "Penso che 2001: Odissea nello spazio sia il miglior film di Roman Polanski." messaggi intenzionalmente sgarbati o litigiosi — "Penso che George W. Bush sia il peggior Presidente della storia americana." mandare intenzionalmente un'argomentazione oltraggiosa, imperniata deliberatamente attorno a un errore fondamentale ma nascosto; spesso il mittente si mette sulla difensiva se l'argomento viene confutato ma potrebbe invece continuare il discorso attraverso l'uso di ulteriori argomentazioni futili; questo è quello che viene chiamato "dar da mangiare" al troll. includere contenuti multimediali offensivi come suoni o immagini in un messaggio, o inserire link a siti scioccanti che contengono tali contenuti. Spesso questi link sono mimetizzati come link normali. accendere una flamewar (scambio acceso di opinioni) e successivamente dichiararsi innocente. mandare messaggi contenenti trame di film e libri senza avviso, a volte celati in un messaggio altrimenti innocuo. mandare immagini che hanno un'interpretazione politica in luoghi inopportuni. lagnanze fuori tema a proposito della propria vita privata; a volte questo è il troll "grido d'aiuto". sbagliare deliberatamente e ripetutamente a scrivere i nomi delle altre persone per turbarle e/o irritarle nella conversazione. risposte plurime o paranoiche a opinioni personali espresse da singole persone — "Non penso che voi tutti ci crediate, vi siete coalizzati contro di me". insultare persone perché non conoscono la grammatica, il che è un argomento piuttosto spinoso; ignoranza voluta delle regole grammaticali; o anche insultare altri perché scrivono male scrivendo peggio, con un effetto "ironico" che spesso riesce a far uscire le persone dalla loro ipocrisia. scrivere deliberatamente messaggi stupidi (es: enfatizzando oltre modo un personaggio storico in un forum di storia) mascherando in realtà l'ironia e la satira. ogni combinazione di quello che è scritto sopra. Per esempio un troll combinerà frasi ingiuriose scritte male. Altri esempi [modifica]
Alcuni troll possono denigrare una particolare religione in un gruppo di discussione di argomento religioso; nel tempo questo comportamento è stato chiamato flaming o flammare: durante l'accesa discussione suscitata, i troll veri o presunti ricorrono a volte a insinuazioni o equivoci per conseguire i loro obiettivi.
Una variante del secondo tipo (messaggi "incendiari") prevede il postare contenuti del tutto contraddittori all'argomento (esplicito o implicito) su cui verte il gruppo: per esempio ricette per cucinare la carne di gatto in un gruppo di amanti dei felini, postare teorie evoluzioniste in un newsgroup di creazionisti (o viceversa) e così via.
Il cross posting è un sistema scelto molto spesso dai troll per infastidire più gruppi contemporaneamente, mandando in diversi gruppi, anche di tema opposto fra loro, uno stesso messaggio che sia irritante od offensivo per tutti: questo sistema, se ha l'effetto che il troll si augura, provoca una flame war, cioè un contatto generalizzato fra utenti di più gruppi che risulti (con opportuni interventi del troll artefice) in una escalation di rabbia verbale. Per esempio, un troll potrebbe inviare un messaggio anti-fast food contemporaneamente in un gruppo di salutisti, di ambientalisti, di animalisti, di cultura americana e anche in un newsgroup di intelligenza artificiale, in cui sarà completamente fuori luogo (off-topic). Un esempio di flame ben riuscito è il famoso thread USENET "Oh how I envy American students", che ebbe più di 3000 risposte.
Divertimento: divertirsi alle spalle di chi riesce ad arrabbiarsi per le parole di un totale sconosciuto. Grido d'aiuto: molti presunti troll, nei loro messaggi, espongono situazioni disperate o di grave disagio familiare, scolastico, finanziario o relazionale, sebbene sia impossibile sapere se siano vere o no. Alcuni credono che il trolleggiare sia un modo aggressivo di cercare in un dato forum una severa ma amorevole guida. Troll autoproclamati e i loro difensori dichiarano che il trolleggiare è un modo astuto di migliorare la qualità della discussione, o un modo alternativo di vedere i rapporti di potere su grandi wiki pubbliche. Far perdere tempo agli altri: uno dei maggiori temi nel trolleggiare è l'idea che si possa far perdere dieci minuti di tempo a dieci persone spendendo un solo minuto del proprio tempo. Alla maggior parte dei troll piace l'idea di far perdere tempo agli altri con poco o nessuno sforzo da parte loro. Effetto domino: correlato al divertimento, ma in modo specifico: iniziare una grande reazione a catena in risposta ad un singolo post iniziale, ottenendo un numero sproporzionato di risposte. Un comportamento simile a quello di un bambino che viene dato per disperso mentre in realtà si è solo nascosto, e si gode lo spettacolo di un gran numero di adulti che si danno un gran da fare per cercarlo. Generare un cambiamento nell'opinione degli utenti: un troll può ostentare opinioni estreme per fare in modo che le sue vere opinioni, poi, sembrino moderate. Spesso il troll si serve di altre false identità, inscenando un falso dialogo pubblico. Alternativamente, il troll può fare l'avvocato del Diavolo per rinforzare l'opinione opposta a quella espressa (che è quella a cui il troll segretamente aderisce). Testare la robustezza di un sistema contro gli attacchi sociali o altre forme di cattivo comportamento: per esempio violare platealmente le regole e i termini di uso per vedere se gli amministratori prendono contromisure e quali. Combattere sentimenti di inferiorità o impotenza attraverso l'esperienza di controllare un ambiente. Autopromozione. Combattere il conformismo: molti troll si difendono sostenendo che il gruppo in cui postano è diventato troppo chiuso e conformista, e cercano di rimediare con una "terapia d'urto" scioccando gli altri utenti. Satira: in questi casi gli utenti non si considerano dei troll ma piuttosto degli umoristi o dei commentatori politici. Attacchi personali contro un particolare utente o gruppo di utenti. Diminuire il rapporto segnale/rumore: diluire i messaggi interessanti nel gruppo affogandoli in un mare di banalità, insulti e ciarpame. Una possibilità è che un troll stia provando la percepita anonimità di Internet come base di test per una personalità alternativa. In caso di forum piccoli o di recente costituzione, un troll può tentare di provocare tanto disordine da scoraggiare gli altri utenti e svuotare il forum, in tutto o in parte.
Come già detto è difficile rilevare direttamente le motivazioni dei troll, perché le risposte offerte dai sospetti troll sono spesso niente più che espedienti per continuare la loro attività di disturbo. Questo è un peccato, perché esistono alcune ragioni legittime, come riportato poco sopra, per cui un troll può fare quello che fa: tuttavia esistono anche modi educati e diretti di perseguire gli stessi scopi, senza dover ricorrere al genere di azioni per cui i troll sono tristemente noti. Poiché esistono diversi motivi che portano ad assumere il comportamento tipico di un troll, alcuni non necessariamente malintenzionati, stigmatizzare un utente come "troll" in senso negativo è un gesto avventato.
Alcuni utenti di forum su internet sono considerati (o si considerano) "cacciatori di troll", ed entrano volontariamente in conflitto con un troll quando lo vedono emergere in un gruppo di discussione: spesso però finiscono per essere altrettanto dannosi dei troll stessi. Un singolo messaggio di un troll può essere ignorato, ma se un cacciatore di troll reagisce, il thread andrà immediatamente off-topic.
Durante i conflitti causati dai troll il comportamento degli utenti di un gruppo si può classificare in una di queste sei categorie: i Troll, che attivamente fomentano gli scontri e i litigi. i Cacciatori di Troll che non iniziano il conflitto, ma se coinvolti ricambiano con gli interessi, dando luogo ad una vera escalation. Spesso usano i troll come scusa per il loro pessimo comportamento, e in molti casi accusano facilmente altri utenti di essere troll a prescindere dagli intenti di questi. i Nobili: cercano di ignorare il conflitto, continuando a discutere gli altri argomenti che il gruppo stava trattando. Di solito esprimono una incurante riprovazione per il troll, ma non cercano di offenderlo. Si comportano come gli anziani del gruppo, postando consigli semplici ed efficaci del tipo "Non date da mangiare ai troll" o altre frasi che in generale hanno sempre lo stesso significato: "Ignoratelo e se ne andrà da solo". i Moderanti: (non nel senso di "moderatori di sistema") cercano di risolvere il conflitto in modo che tutte le parti in causa restino il più possibile soddisfatte. gli Spettatori: si ritirano dal conflitto. A volte abbandonano il forum disgustati. i Dirottatori: iniziano una discussione off-topic in risposta ai post provocatori del troll, "dandogli da mangiare".
I troll del tipo "in cerca di attenzione" cercano precisamente lo scontro con i cacciatori di troll, mentre quelli del tipo "grido d'aiuto" cercano la consolazione e la compassione offerta dai Moderanti.
Alla lunga un troll è sempre individuabile, perché tende a reiterare il suo comportamento nel tempo.
La soluzione più semplice è ignorare a priori tutte le discussioni proposte da quest'individuo, se possibile metterlo in "ignore list", avvisando i nuovi utenti, in modo che non cadano nelle trappole che i troll tendono continuamente.
La saggezza popolare suggerisce agli utenti di evitare di nutrire i troll, e di resistere alla tentazione di rispondere. Rispondere a un troll porta inevitabilmente la discussione fuori tema, nello sbigottimento degli osservatori, e fornisce al troll l'attenzione di cui ha bisogno. Quando i cacciatori di troll si avventano sui troll, rispondono con: "YHBT. YHL. HAND.", o "You have been trolled. You have lost. Have a nice day." ("Hai subito il trolling. Hai perso. Buona giornata.") Poiché i cacciatori di troll sono essi stessi (come i troll) affamati di controversie, i veri sconfitti sono gli altri utenti del forum che avrebbero preferito che non si arrivasse allo scontro.
La letteratura sulla risoluzione dei conflitti suggerisce che indicare una persona che discute su Internet come un troll non aiuta a far cessare comportamenti disdicevoli. Una persona allontanata da un gruppo sociale, sia su Internet che nella vita, può assumere il ruolo di antagonista, e cercare di disturbare o far arrabbiare ulteriormente i membri del gruppo. L'etichetta di "troll", spesso segno di allontanamento dal gruppo, può quindi perpetuare il trolling.
Normalmente si ottengono migliori risultati quando gli utenti si fanno carico del ruolo di moderatore e descrivono comportamenti più costruttivi senza giudicare né fare paragoni. I troll sono eccitati dai cacciatori di troll e frustrati da chi li ignora, e nessuna di queste emozioni produce risultati positivi per il forum. Affrontare i troll porta alle "flame wars". I troll frustrati dalla strategia "non date da mangiare ai troll" potrebbero lasciare il forum (e trollare da qualche altra parte, o diventare utenti responsabili) o potrebbero peggiorare finché non ricevono una risposta.
da wikipedia.org
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