RALLYMANIA

GRAN PREMIO DI TRIPOLI 1935, CARACCIOLA RACCONTA LA SUA VITTORIA PIU' IMPORTANTE

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/7/2009, 20:48     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


Ragazzi, una notte di qualche mese fa, invece di dormire o fare altre cose :lol: , mi sono messo a tradurre dall'inglese un capitolo della biografia di Rudolf Caracciola, "A racing car driver's world" (è un'edizione del '61-'62), relativo alla sua importantissima vittoria al GP di Tripoli 1935.

image

Sono molto appassionato dei Gran Premi degli anni '30, e magari, chissà, potrebbe interessarvi questa cronaca vissuta "dall'abitacolo".
Ma prima, ecco due mie parole per inquadrare il contesto.

Prima del GP del Bahrain e di Abu Dhabi, sono già esistiti Gran Premi “desertici”, il più famoso dei quali era, negli anni ’30, il Gran Premio di Tripoli in Libia (all’epoca territorio italiano), che si correva sul nuovissimo, velocissimo e super-moderno (per l'epoca) circuito della Mellaha. Tale competizione era legata a una ricchissima lotteria che metteva in palio enormi somme di denaro. Nel 1935 il già affermato campione della Mercedes, Rudolf Caracciola, era reduce da due anni d’inferno: nel ’33 aveva riportato un terribile incidente a Montecarlo che gli polverizzò il femore e l’anca destra. Un anno e mezzo tra ospedali, operazioni e stampelle, con la quasi certezza di non poter più pilotare una monoposto. In più, all’inizio del ’34 la sua amata moglie Charlotte morì colpita da una valanga in montagna. Caracciola ebbe comunque un posto nella squadra Mercedes che tornava alle corse proprio nel ’34, e doveva dimostrare, soprattutto a sé stesso, se poteva ancora essere considerato un pilota vero, vincente, come lo era stato dal ’26 fino all’incidente di Monaco ’33, pur con una gamba martoriata, rimasta 5 centimetri più corta e quasi sempre dolorante. Gareggiò in Francia (guasto meccanico), a Pescara (uscita di strada mentre era in testa, poche escoriazioni) e Italia (era in lotta per la vittoria ma la gamba gli faceva male e dovette cedere l’auto al compagno Luigi Fagioli, che vinse).
Il 1935 sarebbe stato decisivo. Caracciola fremeva, l’attesa della prima gara era snervante. Sapeva che se avesse fallito ancora, avrebbe dovuto lasciare le piste. Il primo GP del 1935 a cui la Mercedes (e Caracciola) partecipò era proprio il Gran Premio di Tripoli, la cosiddetta Corsa dei Milioni.

E qui lasciamo la parola allo stesso Rudi che racconta “in diretta” quella incredibile corsa:

[…] La Corsa dei Milioni era programmata per il giorno seguente, 12 maggio. Il Ghibli, il tremendo vento del deserto, soffiava ancora. Quando ci posizionammo per la partenza, il cielo era diventato di un giallo sulfureo.
Eravamo a fianco alle nostre vetture e attendevamo. Dalle tribune giungevano intermittenti brani di musica, interrotti dall’improvviso boato di un motore, e sulla terrazza nella cabina dei cronometristi venivano estratti gli abbinamenti della Lotteria. Per un momento tentai di ascoltare – mi sarebbe piaciuto conoscere chi sarebbe stato abbinato a me. Ma dalla pista non riuscii a distinguere nemmeno una parola. La voce del cronista usciva dall’altoparlante come l’abbaiare di un cane.

Eravamo in attesa del Maresciallo Italo Balbo, Governatore della Libia (possedimento coloniale dell’Italia). Io attendevo in terza fila, accanto a Varzi. Alla fine arrivò; una scorta di dodici motociclisti lo precedeva, e subito dopo ecco Balbo nella sua grande macchina scoperta. L’inno reale italiano era cominciato. La gente sulle tribune si alzò e i militari sul prato ai piedi delle tribune scattarono sull’attenti.
Balbo si fermò proprio vicino ai piloti e scese dall’auto. Camminava tra le file della griglia di partenza, fermandosi con ogni pilota e scambiando qualche parola. Si rivolse a me in tedesco:

“Vi sentite in forma?”

“Sì, Vostra Eccellenza”.

“Molto bene”, disse, “in bocca al lupo!” (lo pronunciò in italiano).

image

E poi continuò con gli altri piloti. Era magro, di altezza media, capelli e barba color rame, e camminava dritto, con brevi e veloci passi. Intanto noi salimmo sulle vetture.

Il grande orologio sopra ai box indicava tre minuti alle tre. Un minuto alle tre. Voltando le spalle il Maresciallo Balbo diede un ordine a un militare dietro di lui che sostava su un parapetto. Il soldato saltò giù e corse via.
I motori furono accesi e i meccanici saltarono a lato della pista, che ora era libera. Balbo sollevò la bandiera. Io guardavo lontano da lui e fissai la mia attenzione sul semaforo della cabina dei cronometristi. Forse questo espediente è più veloce, pensai. E quando la luce verde si accende, io scatto. Non pensavo a nient’altro. Quattro-tre-due . . . Il verde si accende! Scattai, la macchina salta alcuni avversari. Ero in testa, davanti a tutti appena dopo la partenza.

A tutta velocità sfrecciai sul rettilineo. Ogni cosa, ogni gesto mi veniva automaticamente. Conoscevo il percorso così bene che avrei potuto farlo a occhi chiusi.

Ecco la grande torre bianca, le tribune, i box, sono già scomparsi in un lampo ai miei lati. E nessun segnale dai box. Primo giro, secondo giro, ecco di nuovo la zona del traguardo, e qui, per la prima volta, ecco un cartello con un segnale:

CAR (acciola)

NUV (olari)

VAR (zi)

Così, i due Italiani erano proprio dietro di me. Sarebbe una dura battaglia se essi accelerano il ritmo. Devo andare più veloce, ancor più veloce . . .

Quarto giro:

CAR (aracciola)

VAR (zi)

NUV (olari)

Così, l’uomo di Milano (Varzi) ha sorpassato il Mantovano. Adesso era proprio attaccato a me: un avversario pericoloso. E per giunta Varzi guida una Auto Union!

Sesto giro: ecco la Torre Bianca, poi l’enorme struttura delle Tribune. Poi all’improvviso, la gomma anteriore sinistra si usura, qualche pezzo di battistrada mi sfiora: la carcassa si sta stracciando. Levo il pedale dal gas, freno, sono ai box.

Una macchina bianco-argento mi sorpassa, è Varzi.

Buttai giù un sorso d’acqua, e cercai sollievo con un asciugamano bagnato sulla faccia . . . . Due macchine passarono rombando: Stuck (Auto Union) e Fagioli (Mercedes).

Un altro colpo di martello al gallettone della ruota anteriore e scattai fuori dai box. Venti secondi persi sui primi, grazie a Dio, solo venti secondi! Stuck and Fagioli non erano molto lontani. Acceleravo sul rettilineo ed entravo nella polvere sollevata dai quei due, pochi secondi prima in prossimità della curva.

Ottavo giro:

VAR (zi)

CAR 13

Così, voleva dire che avevo già recuperato 7 secondi sui 20 che avevo perso. E Varzi doveva ancora fermarsi per il rifornimento.

Ancora l’ottavo giro; il lungo rettilineo lungo la costa (opposto ai box). Un forte colpo attraversa la vettura. Non potevo vedere ma lo sentivo. Il battistrada di una ruota posteriore era andato. Riuscivo a controllare ancora la vettura. Piano, vai piano! Una macchina bianco-argento mi sorpassò. Stuck o Fagioli: non avrei potuto dire chi fosse. Soltanto adesso cominciavo ad avvertire quanto caldo facesse. La tuta era attaccata alla mia pelle e le mie labbra erano screpolate e secche.

Ero tutto percorso da brividi. Uno dei meccanici mi urlò nell’orecchio:

“Le gomme cederanno anche agli altri! Devi solo attendere!”

Neubauer (il direttore sportivo Mercedes, n.d.s.), con lo sguardo torvo, guardava sul cronometro il tempo del pit-stop.
Un minuto e dieci secondi. Proprio mentre ripartivo, una macchina bianco-argento mi sfreccia accanto e scompare verso la curva: Varzi sulla sua Auto Union.
Egli mi aveva già doppiato di un intero giro e guidava il Gran Premio. Ora non mi era proprio possibile lottare con lui. Ero ormai senza speranza, e se rimanevo in gara era solo per l’onore di firma.

Mi avvicinai lentamente a Varzi, mi sdoppiai, ma a che serviva tutto ciò? Il calore era insostenibile. La testa mi scoppiava e avevo la lingua e la gola secca. Ero infuriato e assetato, e non avevo quasi nulla da sperare.
Non mi aspettavo tutto questo. Avevo veramente pensato che il destino stavolta mi avrebbe dato una risposta positiva. E ora dovevo essere ricacciato indietro per un assurda foratura. La gamba sembrava a posto, sì, era ok. Qualche volta urtava sulla scocca, ma non abbastanza da darmi noie. La sete era molto peggiore.

Continuavo a guidare. Non sapevo più che posizione occupavo in gara; ero da qualche parte nelle retrovie. I box erano silenziosi: ancora nessun segnale. Si erano arresi con me.

Dodicesimo giro . . . . . Varzi piombò nei box e si fermò. Probabile guaio di gomme, forse. Beh, lascia che provino anche i piloti dell’Auto Union cosa significhi essere scaraventati lontano dalla testa della gara!

Passando, colsi un nostro segnale dei box: Fagioli guidava la gara con un vantaggio di 36 secondi . . . Bene, almeno uno del nostro team era in testa.

Dietro una curva, vicino a un cespuglio, c’era una macchina rovesciata, con le ruote all’aria. Cento metri più in là due uomini dell’ambulanza stavano portando una barella. Stavano correndo. Di chi si trattava? Morto o ferito? Erano ormai fuori dalla mia visuale.

Sedicesimo giro . . . . Ancora un forte colpo. Sapevo cos’ era senza bisogno di vedere. Una gomma posteriore era scoppiata. Ero sul lungo rettilineo della costa, lontano dai box. Ma lì avevamo organizzato un punto di emergenza con meccanici attrezzati al cambio-gomme, mi fermai. Mi avevano visto da lontano e saltarono letteralmente addosso alla vettura. Finalmente potevo bere acqua, tanta acqua, avidamente.

“Chi era dietro al cespuglio?”

“Brivio”

“Morto?”

“No . . .”

“Gravemente ferito?”

Il meccanico si strinse nelle spalle: non lo sapeva.

Giusto dietro me le macchine passarono rombando ancora una volta. Una bianco-argento, una rossa, molto vicine, in lotta per la posizione. Al punto di emergenza lavorarono rapidamente e in meno di un minuto ero di nuovo in pista.

Un minuto, ciò significava che ero almeno a 4 minuti di distacco dalla macchina in testa. Non serviva, ma continuai. Era come se non avessi bevuto tutta quell’acqua. Era tutta come evaporata dal mio corpo e la mia bocca era già di nuovo secca.

Diciottesimo giro . . . . C’era un certo affollamento ai box. Apparentemente molte macchine erano state costrette a fermarsi ai box. Lungo la pista, al chilometro n. 8 (la pista di Tripoli era lunga più di 13 km, n.d.s) una macchina bruciava tra le fiamme. Una macchina bianco-argento, ciò significava che era tedesca, Mercedes o Auto Union.

Ventesimo giro. Un cartello dai box, il primo da molto tempo. Grazie a Dio!

VAR (zi)

FAG (ioli)

DREY (fus)

CAR (acciola) 2.36

Così, adesso ero in quarta posizione. Avevo riguadagnato un minuto e ventiquattro secondi in meno di cinque giri. Molto bene! Così c’era ancora qualche speranza, poteva esserci una possibilità. Ma ora questo significava tirare fuori tutto ciò che la macchina poteva dare. Stavo andando a una tale velocità che quando superai una piccola Alfa essa sembrava quasi ferma, dovevo andare almeno a 270 all’ora in quel punto.

Durante il venticinquesimo giro un altro segnale dai box: ero in seconda posizione, un minuto e trentadue secondi dietro a Varzi. Così avevo guadagnato un altro minuto e quattro secondi negli ultimi cinque giri.

Dovevo aumentare ancor più la velocità? No. “Stai calmo, sii lucido, pensa correttamente”, dicevo a me stesso. Devo essere gentile con le gomme, non devo forzarle come ho fatto all’inizio. Se le rovino, poi non avrò tempo di recuperare perché la corsa è su quaranta giri.

Dopo il ventisettesimo giro rientrai ai box per l’ultima fermata: rifornimento e quattro gomme nuove. Con questo set intendevo arrivare fino alla fine del GP.
Neubauer mi lanciò un asciugamano bagnato in testa.

“Stai andando bene, Rudi ”, disse, “Continua così” .

“Di chi è la macchina che brucia?”

“Di Stuck” .

Le gomme furono cambiate velocemente: in meno di un minuto ero di nuovo in pista. Nessuno mi aveva sorpassato nel frattempo e il mio distacco da Varzi era di un minuto e quarantacinque secondi. Con le gomme nuove aumentai la mia velocità, tanto che vidi Neubauer dai box farmi cenno di andarci piano.

Intorno al trentesimo giro il mio svantaggio da Varzi era ridotto a quarantadue secondi. Vacci piano, mi dicevo, rallenta. Stavolta le gomme dovevano resistere fino alla fine! Nello specchietto vidi una macchina rossa piombarmi addosso, guadagnando terreno. E’ Nuvolari!
Pensai rapidamente: se lo lasciavo passare, con la sua Alfa non era una vera minaccia (era doppiato) ma arrivando alle spalle di Varzi, forse l’antica rivalità che corre tra i due potrebbe avvantaggiarmi, magari Varzi esaurirà le sue ultime riserve in un duello con Nuvolari.
In curva lascio passare Nuvolari, ora ecco che scatta la lotta selvaggia tra i due. Per due giri essi corrono fianco a fianco. Attimo dopo attimo il piccolo mantovano tentava di sorpassare Varzi e alla fine ce la fa.
Poi Nuvolari dovette fermarsi: guai alle gomme. Scomparve risucchiato nelle retrovie.

Il box espone un segnale:

VAR (zi)

CAR (aracciola)

Ma la distanza tra noi si era allargata a un minuto.

Trentacinquesimo giro. Ho forse sbagliato i calcoli? L’uomo davanti a me ha gomme d’acciaio? Ah, ecco, si sta fermando a un punto di emergenza di cambio-gomme. Ma è già ritornato in pista prima che io possa raggiungerlo. Comunque, la distanza tra noi era diminuita di quaranta secondi.

Mancano cinque giri. Potevo vedere la macchina di Varzi chiaramente davanti a me e sapevo che dovevo prenderlo, che volevo prenderlo. Aumentai la velocità, non curandomi delle conseguenze. L’argentea Auto Union era a meno di cento metri davanti a me. Trentottesimo giro . . . . L’ho preso! In curva lo sorpassai. Ma la corsa non era ancora finita perché egli continuava a starmi attaccato, così vicino che io potevo vederlo nello specchietto in ogni attimo. Non riuscivo a staccarlo. Mi alitava proprio sul collo.
Quando passammo davanti ai box di nuovo, un segnale diceva:

CAR (acciola)

VAR (zi)

Ma io sapevo che mi stava attaccato; la sua argentea vettura resisteva tenacemente.

Trentanovesimo (e penultimo) giro:

CAR (acciola)

VAR (zi)

E ancora non veniva indicato il distacco: eravamo troppo vicini.

Eccoci al quarantesimo giro: l’ultimo. Mentre sfrecciavamo davanti alle tribune vidi la gente saltare in piedi e gesticolare. Ecco la grande curva dietro le tribune, l’interminabile rettifilo lungo la costa . . . . Ed ecco, finalmente, l’uomo dietro di me rallentare e rimanere indietro. La macchina argentea scomparve dai miei specchietti. Ecco la torre bianca, le tribune, la linea del traguardo. . . l’ho passata!

Ma la velocità mi impedisce di fermarmi immediatamente ai box, devo fare un altro giro per rientrare ai box.
Per un attimo mi sentii totalmente intorpidito. Il motore era silenzioso. Era tutto stranamente quieto attorno a me. Mi levai gli occhiali e guardai le tribune. La gente era seduta senza muoversi, guardavano lontano sulla pista. Solo in pochi saltavano e mi festeggiavano. Tutti gli altri aspettavano Varzi.

E poi tutti mi vennero incontro circondandomi: Neubauer e i meccanici, tra cui il mio fedele Walz. Il grosso ragazzone mi tirò letteralmente fuori dall’auto, mi abbracciò baciandomi sulle guance. Due meccanici mi sollevarono sulle loro spalle e mi portarono ai box. Cercavo di salutare alzando le braccia, ma ero ancora intontito.

Poi improvvisamente mi fu tutto chiaro: vittoria! Grazie a Dio, vittoria! Era una sensazione difficile da descrivere, impossibile da paragonare con qualunque altra cosa. C’era il sole, la folla. . . . Ogni cosa sembrava bella, luminosa, e io “ero tornato” , sì, questa era la cosa più meravigliosa, io ero tornato e potevo lottare di nuovo alla pari con tutti gli altri. Ci sarebbero stati giorni felici e altri meno, vittorie e sconfitte, ma rimaneva la cosa più bella: le ombre erano spazzate via, ero tornato tra i contendenti.

L’Ordine d’Arrivo:

Caracciola (Mercedes) . . . . . . . 40 giri pari a 525 km in 2 ore, 38 minuti e 47,6 secondi.

Varzi (Auto Union) . . . . . . . . . . . a 1 minuto e 6 secondi

Fagioli (Mercedes) . . . . . . . . . . . a 2 minuti e 16,3 secondi

Giro più veloce in gara: Caracciola (Mercedes W25) in 3'34", media 220,17 km/h

Edited by sundance76 - 7/12/2009, 17:01
 
Top
Piky 92 DK
view post Posted on 15/7/2009, 21:33     +1   -1




grandissimo Sundance, un racconto molto bello... ho visto giusto l'altro giorno un documentario che parlava di quest'epoca mitica e piuttosto pericolosa. Si può facilmente capire dalla domanda di Caracciola al meccanico: "morto?"; è un po' inquietante, oggi non verrebbe in mente una domanda così...
grazie per il lavoro di traduzione che immagino debba essere stato impegnativo :)
 
Top
view post Posted on 15/7/2009, 23:08     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


CITAZIONE (Piky 92 DK @ 15/7/2009, 22:33)
grandissimo Sundance, un racconto molto bello... ho visto giusto l'altro giorno un documentario che parlava di quest'epoca mitica e piuttosto pericolosa. Si può facilmente capire dalla domanda di Caracciola al meccanico: "morto?"; è un po' inquietante, oggi non verrebbe in mente una domanda così...
grazie per il lavoro di traduzione che immagino debba essere stato impegnativo :)

Ti ringrazio Piky, sono contento che ti sia piaciuto. Non ricordo quanto tempo ci ho messo per tradurlo, ma l'inglese è una lingua che mi piace (detto per inciso, di quel libro ho anche un'edizione tedesca del '39, ma di tedesco non capisco nulla...).

 
Top
Piky 92 DK
view post Posted on 15/7/2009, 23:11     +1   -1




anche a me piace l'inglese, ma immagino che sia comunque un bel mazzo da farsi :rolleyes:
 
Top
view post Posted on 16/7/2009, 06:50     +1   -1
Avatar

Lancia Delta S4

Group:
PILOTI & NAVIGATORI
Posts:
4,206
Location:
Milano

Status:


sundance76, complimenti per il grande e bel lavoro fatto. Mi ha colpito che tu sia appassionato di corse degli anni trenta e l'impegno messo per la traduzione. Bravo davvero e grazie per l'importante e dettagliato racconto.
Quanto alla traduzione dall'edizione tedesca ti puoi sempre fare aiutare da carlettofritz. (Scherzo!)
 
Web  Top
view post Posted on 16/7/2009, 08:16     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


CITAZIONE (Twinmaster @ 16/7/2009, 07:50)
sundance76, complimenti per il grande e bel lavoro fatto. Mi ha colpito che tu sia appassionato di corse degli anni trenta e l'impegno messo per la traduzione. Bravo davvero e grazie per l'importante e dettagliato racconto.
Quanto alla traduzione dall'edizione tedesca ti puoi sempre fare aiutare da carlettofritz. (Scherzo!)

Grazie mille Twin, è bello sapere che lo hai trovato interessante. Penso che quando c'è la passione, non si avverte molto l'impegno profuso in una cosa.

Riguardo al tedesco, è davvero difficile secondo me! Anzi, nel libro in questione del '39, dal titolo "Mein Leben als Rennfahrer" (più o meno "La mia vita come corridore"), i caratteri sono stampati in un gotico all'antica, anche vagamente inquietante secondo me, che rende ancor più impossibile decifrare le frasi per quelli come me. Tuttavia per smania collezionistica ho voluto anche quello...

Un libro recente su Caracciola è del 1995, ma mi pare che sia stato stampato col contributo della Mercedes-Benz, si chiama "Titan am volant" e l'autore è Gunther Molter (ci sono le dieresi da qualche parte..).
L'ho visto a casa di certi amici giornalisti automobilistici a Milano, è molto bello, peccato sia in tedesco...

Anche per questo, a volte, mi viene il pallino di tradurre in italiano tutti i libri che riguardano gli anni '30, anni fantastici che gli storici chiamano "l'Era Dorata dei Gran Premi" oppure "l'Era dei Titani", visto che nel 1937 le macchine raggiunsero i 650 cavalli di potenza e ben 330 km all'ora di velocità massima (anzi, nelle versioni carenate arrivavano a oltre 400...), prestazioni che in F1 sarebbero state raggiunte di nuovo soltanto dopo 45 anni, all'epoca del turbo....

Per fortuna in queste settimane è uscito, edito da Giorgio Nada Editore-Giunti, un bellissimo libro che si chiama "Rosemeyer, l'asso invincibile" scritto da Cesare De Agostini e Gianni Cancellieri: per la prima volta esce in italiano un libro dedicato ai Titani tedeschi (per fortuna, su Nuvolari almeno qualche libro lo abbiamo già...). Rosemeyer fu un vero super-fenomeno, magari un giorno vi racconto...
 
Top
view post Posted on 17/7/2009, 12:36     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


A Tripoli il problema tecnico dominante erano le gomme. La temperatura africana era esagerata.
Aggiungiamo che le potenze di allora, già molto elevate (nel '35 già circa 400 CV, nel '37 oltre 600), erano già sproporzionate per la tecnologia dei pneumatici, che non sarebbero mai riusciti a fare 500 km senza un cambio.

A Tripoli, poi, i cambi erano molti, molti di più rispetto alle gare europee.

Un dato che vi farà pensare: in questa gara di Tripoli '35, il quarto arrivato fu Nuvolari, il quale dovette fermarsi a cambiare le gomme ben 13 volte (tredici) in 525 km di gara....
Ma c'è un altro motivo: Nuvolari in quel GP aveva l'Alfa "BIMOTORE", un tentativo disperato della Scuderia Ferrari di contrastare i tedeschi. Si trattava di un telaio con due motori (!!), uno avanti e l'altro dietro, che sviluppava sì oltre 500 CV, ma che era pesante come un elefante, quindi le gomme si distruggevano ancora più velocemente...
(Tripoli, come il GP dell'Avus a Berlino, erano due corse rette non dalla Formula Grand Prix, ma dalla Formula Libera, cioè senza limiti di peso..).

Una sorprendente curiosità: come già accennato, prima del GP di Tripoli, c'era l'abbinamento dei piloti con i biglietti della ricca Lotteria. Ebbene, facendo ricerche nelle Biblioteche Nazionali, ho scoperto che in quel 1935 Nuvolari fu abbinato a una signora di Ischia (dove abito io :lol: ) e che arrivando quarto fece vincere a questa signora la bellezza di 600'000 lire dell'epoca, una cifra astronomica per l'Italia agricola di allora, un pò come dire quasi un milione di euro attuali.
Sono riuscito a rintracciare la figlia di quella signora, la quale a sua volta non è altri che la madre della mia ex-insegnante di inglese al liceo scientifico :lol: :D
 
Top
hans thorze
view post Posted on 17/7/2009, 13:04     +1   -1




Complimenti Sundance76.Sei un mostro...non solo rallies ma anche F1 anni '30.Bravo!
 
Top
view post Posted on 17/7/2009, 14:40     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


CITAZIONE (hans thorze @ 17/7/2009, 14:04)
Complimenti Sundance76.Sei un mostro...non solo rallies ma anche F1 anni '30.Bravo!

Grazie Hans!! E spero che non ti abbia annoiato la cronaca del GP raccontata da Caracciola :)
 
Top
view post Posted on 17/7/2009, 16:25     +1   -1
Avatar

Mini JCW RRC

Group:
PILOTI & NAVIGATORI
Posts:
4,018
Location:
bolzano

Status:




Bravo sundance76,notizie interessanti e curiose.
Non pensavo cambiassero le gomme 13 volte durante un GP.
 
Top
view post Posted on 17/7/2009, 16:41     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


CITAZIONE (carlettofritz @ 17/7/2009, 17:25)
Bravo sundance76,notizie interessanti e curiose.
Non pensavo cambiassero le gomme 13 volte durante un GP.

Grazie carlettofritz!!
Beh, i 13 cambi-gomme di Nuvolari a Tripoli '35 furono una eccezione. Già Tripoli per la temperatura era di per sè un'eccezione (c'era anche il GP di Tunisi qualche settimana prima), poi il fatto di aver guidato in quella gara un mostro di oltre 1000 kg con potenza di 500 cv (senza antispin e cose varie) produsse quell'anomalia di ben 13 cambi-gomme, cosa che al confronto il caso di Prost di Donington '93 (7 cambi) era una bazzecola :lol:

Il vincitore Caracciola, pur con forature impreviste, si fermò in tutto 4 volte.

Va comunque spesa qualche parola per lo sconfitto di quel GP.
Achille Varzi, che in Italia è conosciuto come il grande rivale di Nuvolari, era un pilota simile a Caracciola, cioè di stile molto pulito e armonioso eppure velocissimo, senza inutili spettacolarismi, senza sgommate e controsterzi, un ragionatore che a fine gara era sempre pronto a dare la zampata.

In quel GP di Tripoli '35 che come abbiamo visto perse quasi all'ultimo giro, Varzi (che una settimana prima aveva vinto a Tunisi al suo debutto con la tedesca Auto Union, l'odierna Audi, prima vettura da Gran Premio a essere vincente col motore posteriore, altro che Cooper..) aveva stabilito una tattica potenzialmente vincente: andatura veloce ma prudenziale nei primi giri per far abituare le gomme al calore della pista, e infatti al 13° giro Varzi guidava il GP e si fermò per il rifornimento con le gomme ancora in buone condizioni e in grado di continuare ancora la corsa. Egli quindi aveva calcolato che avrebbe perso solo i secondi per il rabbocco di carburante, ma invece il ds del team si impuntò a cambiare anche le gomme, così Varzi si ritrovò a perdere tempo prezioso, si innervosì e dopo pochi giri rovinò le gomme, mentre Caracciola, come abbiamo visto, pur avendo sbagliato scelta delle gomme, riuscì progressivamente a rientrare in gioco per la vittoria. Calcolando che la gara si è risolta al penultimo giro, chissà cosa sarebbe successo se Varzi non avesse perso quel tempo al 13° giro....

Edited by sundance76 - 17/7/2009, 19:25
 
Top
view post Posted on 17/7/2009, 18:02     +1   +1   -1
Avatar

Mini JCW RRC

Group:
PILOTI & NAVIGATORI
Posts:
4,018
Location:
bolzano

Status:




Sundance76,vedo che i piloti calcolatori,puliti nella guida e attenti ai particolari sono sempre esistiti e quello che vediamo oggi è solo una storia che si ripete e noi sempre a discuterne e arrabbiarci,ma è giusto così.
 
Top
view post Posted on 2/2/2023, 13:04     +1   -1

Renault Clio Rs Racing Start

Group:
Member
Posts:
2

Status:


Gentile sundance76 grazie per il testo interessantissimo.
Sto facendo delle ricerche sul Gran Premio di Tripoli del 1935 per capire se un film amatoriale appena ritrovato sia proprio di quel Gran Premio. Si intravede la vettura n.30 di Nino Farina non ancora alla Ferrari. Mi potrebbe contattare in privato per un aiuto? Grazie
 
Top
view post Posted on 4/2/2023, 09:50     +1   -1
Avatar

Lancia Stratos

Group:
Member
Posts:
1,686
Location:
Isola d'Ischia

Status:


Ho risposto in privato.
 
Top
view post Posted on 7/2/2023, 10:18     +1   -1

Renault Clio Rs Racing Start

Group:
Member
Posts:
2

Status:


Non mi permette di aggiungere il link al video in privato. Mi può dare una mail?
Grazie
Michele
 
Top
14 replies since 15/7/2009, 20:48   1530 views
  Share