| Dopo la trionfale volata di Vatanen al Montecarlo, a metà febbraio arriva il momento per il classico rally di Svezia, per la precisione il 35th International Swedish Rally. Gara che, a causa delle beghe che avevano coinvolto ad inizio anno la FISA e l’ACM di Monaco, ad un certo punto pareva dover inaugurare la stagione 1985.
Gara che, diversamente dal solito, affianca la validità Marche a quella Piloti; elemento più che sufficiente a spiegare la presenza in forze del team Audi che, oltre agli “autoctoni” Blomqvist e Mikkola, schiera Walter Roehrl. Obiettivo, magari non dichiarato, ma abbastanza evidente: arrestare lo tsunami Peugeot-Vatanen che dall'agosto dell’anno prima si è abbattuto sul mondiale. Assente la Lancia, per ragioni più che giustificabili (alla 037 sarà quindi negata la partecipazione ufficiale ad almeno un'edizione del Rally di Svezia), il resto dei partenti vede il classico stuolo di scandinavi a cui si sommano due new entry britanniche: Llewellin e Malcom Wilson, quest’ultimo in probabile preparazione del futuro campionato ’86 da ufficiale Austin. Entrambi sono al via con una Quattro, vettura che fa la parte del leone tra i partenti.
Giunti al sodo, la parte del “Leone”, e non potrebbe essere diversamente, la fa la Peugeot. Blomqvist, 7 volte vincitore e massimo esperto dello Swedish, contende la leadership a Vatanen per lo spazio di una speciale, la prima, conclusa a pari merito…poi, nonostante l’impegno ecomiabile e la strenua resistenza, che lo porta verso il finire della prima tappa a recuperare 40sec in due PS al finnico, deve alzare bandiera bianca. Il distacco finale, nel complesso, non è neppure scandaloso, 1’49’’, ma l’evidenza della gara è che la coppia Vatanen-Turbo 16 vince agevolmente, spingendo dove serve e mantenendo il passo nella altre speciali. Vatanen, in particolare, sferra il colpo decisivo a Haljebyn, luogo amatissimo da Stig…che accusa il colpo.
Altro elemento evidente, il fastidiosissimo sottosterzo patito dalle Quattro, principale responsabile della debacle tedesca, in paragone all’agilità di entrambe le 205, che passano laddove i piloti le vogliono far passare.
Il terzo gradino del podio è nuovamente appannaggio di Salonen, perfetto nel ruolo di appoggio che Todt aveva immaginato per lui. Questa volta, però, complice il paesaggio amico e la migliorata confidenza con la nuova vettura, l’andamento del rally è decisamente meno remissivo rispetto al Monte: 7 PS vinte (9 in meno di Vatanen, ma appena 3 meno di Blomqvist) ed una seconda metà di gara con tempi quasi costantemente prossimi a quelli del caposquadra. Tanto che ad un certo punto sembrerebbe che ce ne possa essere abbastanza anche per andare a contendere allo svedese la piazza d’onore. Alla fine ci sarà circa un minuto e mezzo tra i due.
Ripetendo l’andamento del Montecarlo, il 4th posto spetta ad un’Audi: Mikkola, a quasi 12 minuti!! Gara decisamente no per il campionissimo finlandese, tutt’altro che a suo agio con la Sport Quattro e costantemente battuto da Roehrl, la cui ottima gara sulle ostili nevi nordiche si conclude anzitempo (PS20) per la rottura del motore.
Due posizioni in meno del 1984 (le due occupate dalle T16) per Eklund, comunque buon 5th. Al sesto ed al settimo posto le due 80 Quattro Gr.A di Pettersson ed Ericsson, seguite dalla RX7 "Rotax" di Carlsson.
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