CITAZIONE (ruben29292 @ 28/4/2020, 02:37)
Una cosa che mi ha sempre incuriosito della carriera di Grönholm è stato il salto da "pilota decente per gli eventi scandinavi" a "campione del mondo" in 12 mesi...
Non è un caso raro nella storia del mondiale passare dalle "stalle alle stelle"...
In ogni caso anche il più abile pilota in circolazione ha bisogno di incontrare la vettura ed il team giusto per esprimersi al meglio, vale per quasi la totalità dei campioni iridati, con eccezioni veramente rarissime.
Nel caso di Marcus la condizione da mestierante del Nord a top driver si lega a doppio filo con il feeling raggiunto praticamente solo da lui con la 206 ed il contemporaneo trovarsi ad avere a disposizione la miglior auto da rally apparsa a cavallo del millennio, la migliore soprattutto su fondi che già erano nella corde di Gronholm.
S'aggiunga che nell'anno in cui ha costruito la sua fortuna non disponeva di rivali interni preoccupanti, dato che il presunto caposquadra di inizio stagione, Delecour, era comunque un driver che non è mai veramente riuscito ad essere al top in ogni genere di prova.
Lui ha fatto il resto (prima vittoria, primi importanti piazzamenti a podio) ed una volta avuti i galloni non ce n'è più stato per nessuno, non per Auriol (un grande che fu soprattutto molto sfortunato in un'annata già non semplice) nè per Burns, che chiaramente non era neppure lontanamente paragonabile ad Auriol e come chiunque avrebbe potuto prevedere è uscito letteralmente annichilito dal confronto con un vero top driver come Gronholm